Lecce, 13 dicembre 2025 – Ferdinando De Giorgi, noto come Fefè, è oggi uno dei protagonisti indiscussi della pallavolo italiana e internazionale, sia per i suoi risultati da giocatore sia per la sua affermata carriera da allenatore. Commissario tecnico della nazionale maschile italiana, De Giorgi si distingue per un metodo che unisce tecnica, intelligenza tattica e una profonda visione del gioco come comunità. La sua esperienza e i suoi insegnamenti riflettono un percorso ricco di successi e di crescita personale, che lo ha portato a diventare l’unico sportivo al mondo capace di conquistare cinque titoli mondiali di pallavolo, tre da giocatore e due da allenatore.
Il percorso di Ferdinando De Giorgi: da giocatore a tecnico d’eccellenza
Nato a Squinzano nel 1961, De Giorgi è cresciuto in una famiglia numerosa, con nove fratelli, esperienza che ha definito la sua idea di squadra come una comunità in cui ciascuno ha un ruolo fondamentale e interdipendente. Nonostante una statura considerata modesta per un palleggiatore – 178 cm – ha saputo compensare con intelligenza, determinazione e una curiosità che lo ha portato a studiare il gioco fin da giovane.
La sua carriera da giocatore lo ha visto protagonista nella cosiddetta “generazione di fenomeni” della pallavolo italiana, con cui ha vinto un campionato europeo e tre titoli mondiali consecutivi negli anni ’90. Come palleggiatore, ruolo chiave e paragonabile, se non superiore, a quello del regista nel calcio, ha dimostrato che la tecnica e la capacità decisionale sono più importanti dell’altezza.
Dopo il ritiro, De Giorgi ha intrapreso la carriera da allenatore, ottenendo importanti successi a livello di club, con vittorie in campionato, Coppa Italia, Coppe CEV e Supercoppe italiane ed europee, e soprattutto con la nazionale italiana maschile. Dal 2021 guida gli azzurri, riportandoli a vincere il campionato europeo dopo 16 anni (2021) e il campionato mondiale nel 2022, bissato nel 2025, consolidando così il suo ruolo di tecnico di altissimo livello.

Filosofia di gioco e insegnamenti di De Giorgi
L’approccio di De Giorgi va oltre la semplice didattica tecnica: “La pallavolo è uno sport fondato sul principio di relazione, non uno sport egoistico o autoreferenziale“, spiega il ct. Il palleggiatore deve essere un pensatore rapido e preciso, capace di adattarsi alle esigenze dei compagni e agli schemi di gioco con un “dubbio costante e decisione rapida“.
Il coach sottolinea come la preparazione mentale sia fondamentale: studiare le preferenze e le caratteristiche di ogni compagno e avversario, memorizzare i dettagli tecnici e tattici e allenarsi a decidere in una frazione di secondo. Questa combinazione di tecnica e intelligenza tattica è ciò che distingue un grande regista del campo.
Nonostante le difficoltà legate all’altezza, De Giorgi ha insegnato a guardare sempre alle proprie potenzialità e a trasformare i difetti in motivazioni per migliorare: “Sei basso? Allora devi far guadagnare alla squadra più punti di quanti ne perdi“. Questo messaggio di resilienza e determinazione è parte integrante del suo modo di allenare e motivare.
Julio Velasco e l’eredità di una generazione vincente
Un’altra figura emblematica nella storia della pallavolo italiana è Julio Velasco, allenatore di origine argentina e naturalizzato italiano, attualmente commissario tecnico della nazionale femminile. Velasco ha rivoluzionato la pallavolo italiana nel decennio degli anni ’90, guidando la nazionale maschile al successo con la cosiddetta “generazione di fenomeni“.
Tra il 1989 e il 1996, Velasco ha conquistato con gli azzurri due mondiali, tre europei e cinque World League, portando la nazionale italiana tra le più forti al mondo. La sua filosofia di allenamento, basata sulla disciplina, il lavoro duro e il rispetto reciproco, ha segnato un’epoca e ha formato giocatori come Bernardi, Zorzi, Gardini, e molti altri, che oggi sono icone del volley.
Oggi Velasco è alla guida della nazionale femminile italiana, con cui ha ottenuto risultati storici come la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi 2024, il titolo mondiale nel 2025 e la vittoria nella Volleyball Nations League nel 2024 e 2025.
Velasco ha sempre sottolineato l’importanza della squadra come gruppo di lavoro, più che come semplice aggregato di amici: “Non bisogna per forza essere amici per giocare bene insieme, ma serve rispetto e disponibilità“. Questa visione è condivisa da De Giorgi, che ha ricordato come l’atteggiamento di sacrificio e di responsabilità sia fondamentale per costruire un gruppo vincente.

La pallavolo italiana tra tradizione e innovazione
Negli ultimi decenni, grazie anche a figure come De Giorgi e Velasco, la pallavolo in Italia ha vissuto una trasformazione profonda, passando da sport di nicchia a disciplina di grande popolarità e prestigio internazionale. L’introduzione di regole innovative, come la figura del libero e la possibilità di giocare la palla con i piedi, ha reso il gioco più dinamico e spettacolare, favorendo anche la crescita di atleti con caratteristiche fisiche diverse.
Il movimento italiano si distingue inoltre per una forte attenzione alla valorizzazione dei giovani talenti, garantita dall’obbligo federale di schierare almeno tre italiani in campo, che assicura continuità e sviluppo costante. Il risultato è una nazionale competitiva e un sistema di club di alto livello, capace di attrarre pubblico e investimenti.
Nel parallelo con altri sport, la pallavolo si caratterizza per l’assenza di contatto fisico diretto, richiedendo un elevato autocontrollo agonistico e una forte coesione di squadra. Come sottolinea De Giorgi, “Nel volley non c’è scontro fisico, sei tu il padrone del tuo destino. E questo, unito al gioco di squadra, fa della pallavolo uno sport unico per intensità e valore umano“.
Questo spirito, unito all’esperienza e alla visione di allenatori come Ferdinando De Giorgi e Julio Velasco, continua a spingere la pallavolo italiana verso traguardi ambiziosi e a mantenere viva la passione di milioni di appassionati in tutto il paese.






