Roma, 22 ottobre 2025 – Adriano Panatta, leggenda del tennis italiano e vincitore del Roland Garros nel 1976, ha espresso il suo punto di vista sulla recente decisione di Jannik Sinner di non partecipare alla Coppa Davis con la nazionale italiana. Le parole di Panatta sono arrivate a margine della sua premiazione al Premio Colalucci 2025, dove ha commentato con rispetto ma anche con una diversa visione il comportamento del giovane campione azzurro.
Panatta e la Coppa Davis: un confronto tra epoche

“Il momento storico di oggi non può essere paragonato” ha sottolineato Panatta, mettendo in evidenza come siano mutate le priorità e le condizioni di gioco rispetto ai suoi tempi. “Non contesto la scelta di Sinner, ma io avrei giocato”, ha aggiunto, evidenziando una differenza sostanziale: mentre lui si recava a Roma e giocava senza complicazioni, oggi i tennisti sono supportati da team che consigliano ogni loro mossa, influenzando scelte e programmi.
Panatta ha anche toccato il tema del calendario agonistico, spesso al centro delle critiche per l’eccessivo numero di partite: “Molti dicono che si gioca troppo, ma per fare la classifica si devono disputare un certo numero di tornei e non è che loro giocano più di noi”. Inoltre, ha ricordato che nel passato si giocava su tre set su cinque anche a Roma, a differenza del formato attuale che prevede partite più brevi con due set su tre.
Sinner, il numero uno del mondo e il futuro del tennis italiano
Jannik Sinner, nato a San Candido nel 2001, è oggi il tennista italiano più vincente della storia nei tornei del Grande Slam e ha raggiunto la vetta della classifica ATP il 10 giugno 2024. Con un palmarès che include quattro titoli del Grande Slam, quattro Masters 1000 e la vittoria dell’ATP Finals, Sinner rappresenta l’attuale punta di diamante del tennis azzurro.
La sua decisione di non scendere in campo in Coppa Davis, torneo in cui l’Italia ha trionfato nel 2023 e nel 2024, ha sollevato dibattiti tra appassionati e addetti ai lavori. La sua carriera è segnata da risultati straordinari, come il successo agli Australian Open 2024, Wimbledon 2025 e la finale agli US Open dello stesso anno. Nonostante la rinuncia a questa competizione a squadre, Sinner continua a dominare il circuito ATP e a rappresentare un modello di eccellenza sportiva per l’Italia.
Panatta e il padel: uno sguardo curioso verso nuovi sport
Oltre al tennis, Panatta ha recentemente mostrato interesse per il mondo del padel, sport in rapida ascesa in Italia. “Nel tennis se la palla ti passa sei finito. Nel padel invece si ricomincia”, ha commentato con ironia durante un evento a Milano, esprimendo anche qualche fastidio per i lob che lo mettono in difficoltà, ma anche il piacere di giocare ancora a 75 anni. L’ex campione si diverte infatti anche come opinionista televisivo e continua a essere un punto di riferimento per il tennis italiano, con il suo club a Treviso che porta il suo nome.
Le dichiarazioni di Panatta rappresentano un ponte tra passato e presente del tennis italiano, offrendo una prospettiva sul cambiamento dei tempi e delle modalità di gestione della carriera di un atleta professionista. Il confronto tra generazioni continua ad arricchire il dibattito sportivo nazionale, soprattutto in vista delle sfide future che attendono la nazionale azzurra e i suoi campioni.
Fonte: Pasquale Luigi Pellicone - Davis, Panatta: "Non contesto la scelta di Sinner, ma io avrei giocato"




