Roma, 18 settembre 2025 – È giallo attorno ai dati cerebrali di Jannik Sinner e di altri atleti di élite, come Mikaela Shiffrin e Iga Swiatek, raccolti tramite avanzate tecnologie di biofeedback, che sarebbero stati sottratti da entità legate al governo cinese. La vicenda è stata portata alla luce da Pablo Torre, giornalista investigativo statunitense, nel suo podcast “Pablo Torre finds out”, dopo un’indagine durata sei mesi con Hunterbrook Media.
Tecnologia FocusCalm e furto di dati sensibili
La tecnologia al centro dello scandalo è FocusCalm, prodotta dalla start-up BrainCo, con sede ad Harvard ma fondata in Cina. Si tratta di un dispositivo indossabile simile a una “bandana elettronica” che monitora le onde cerebrali per migliorare la concentrazione e il rilassamento mentale degli sportivi. Secondo le rivelazioni, i dati raccolti da questa tecnologia, inclusi quelli di Sinner, sarebbero stati hackerati e trasmessi al governo cinese con l’obiettivo di sviluppare programmi di addestramento per soldati d’élite e persino robot militari.
Riccardo Ceccarelli di Formula Medicine, società che collabora con Sinner, ha confermato durante il podcast la fondatezza delle teorie avanzate da Torre, aggiungendo un elemento di credibilità all’inchiesta.
I dati cerebrali di Sinner nel mirino
Sinner, nato a San Candido nel 2001, è considerato uno dei più grandi tennisti italiani di sempre, primo azzurro a raggiungere la vetta del ranking ATP nel giugno 2024. Con 20 titoli ATP, tra cui vittorie storiche agli Australian Open, Wimbledon e US Open, è un atleta di livello mondiale. Il furto dei suoi dati cerebrali rappresenta non solo un attacco alla privacy personale, ma anche un potenziale pericolo per la sicurezza nazionale italiana, considerando l’uso militare che potrebbe essere fatto di queste informazioni sensibili.
Possibili implicazioni
La possibilità che il governo cinese stia utilizzando dati raccolti da dispositivi di biofeedback per potenziare capacità militari e scolastiche apre un inquietante capitolo di spionaggio tecnologico sportivo. L’attenzione a queste tecnologie è in crescita, soprattutto perché vengono adottate da atleti di altissimo livello come Sinner e Shiffrin per ottimizzare prestazioni mentali.
Le recenti vicende confermano quanto il confine tra sport, tecnologia e geopolitica sia sempre più sottile e complesso. Le autorità internazionali e le aziende coinvolte sono ora sotto pressione per rafforzare le misure di sicurezza e proteggere dati così delicati da possibili attacchi di cyber spionaggio.





