Con la morte di Nicola Pietrangeli, scompare una leggenda del tennis italiano, un campione che ha fatto la storia della Coppa Davis e ha rappresentato un’epoca intera. Negli ultimi anni, anche osservando il talento di Jannik Sinner, Pietrangeli non aveva mai smesso di parlare con sincerità: tra critiche e lodi, rimproveri e incoraggiamenti, il campione di Tunisi aveva offerto la sua visione unica sul futuro del tennis italiano. Oggi, a pochi giorni dalla sua scomparsa, le sue parole assumono un peso diverso: diventano un ricordo prezioso, capace di raccontare l’evoluzione di uno sport attraverso lo sguardo di chi lo ha vissuto da protagonista.
Le critiche a Sinner per la rinuncia alla coppa Davis
Per esempio, Pietrangeli non aveva nascosto il disappunto per la decisione di Sinner di rinunciare alle Finals di Bologna: “Non capisco quando parla di scelta difficile”, aveva detto all’ANSA. L’ex campione, che in Davis collezionò 164 presenze con 120 vittorie complessive, spiegava: “Deve giocare a tennis, mica fare una guerra. Quando mi toccano la Coppa Davis smanio perché lo scopo di uno sportivo è indossare la maglia azzurra. Ma purtroppo parlo di un’altra epoca”. Nonostante alcune critiche, aveva anche riconosciuto che Sinner è “il più grande tennista italiano di sempre”.
Pietrangeli aveva sottolineato quanto per lui contino passione e dedizione: “Spero che durante la Davis poi non vada a giocare da qualche altra parte… Oggi il mondo è troppo pieno di soldi. Il cuore lo lasciano da parte…”.
Pietrangeli sul suo record superato da Sinner
Trionfando agli Australian Open nel 2025, Sinner ha ottenuto un risultato senza precedenti: con tre titoli, il giovane altoatesino ha superato Pietrangeli dopo oltre sessant’anni. “I record sono fatti per essere battuti. Sono contento per Jannik. Se migliora ancora un po’, che cosa diventa?”, aveva commentato Pietrangeli. Nonostante l’età e un periodo di convalescenza dopo un’operazione all’anca, aveva seguito il successo senza alcun senso di rivalsa.
“Rosicare? Mai! I record prima o poi vengono battuti. Ora sono contento per Jannik, poi a fine carriera vedremo se sarà stato il miglior tennista italiano di sempre, può succedere ancora qualunque cosa”, aggiungeva. “Fare paragoni sarebbe stupido. Anche io facevo paura in campo, ma non a tutti come lui. Non ha punti deboli, anche il servizio ora è migliore degli altri. Prima gli italiani erano tutti forti sulla terra, mentre oggi…”.
Un numero uno senza rivali
Parlando della posizione di Sinner come numero uno del ranking ATP, Pietrangeli non si era risparmiato sugli elogi: “Ad appena 23 anni è incredibile! Se migliora ancora un po’, cosa diventa? Uno e mezzo? A parte le battute, degli avversari che vedo in giro, attualmente l’unico che può batterlo in un momento di pazzia è Alcaraz. Gli altri sono attori secondari”.
Dopo la vittoria a Melbourne, la leggende del tennis italiano aveva elogiato ulteriormente Sinner: “Questo successo va oltre lo sport. Vedere questo ragazzo vincere un torneo così importante ti dà una botta di allegria. È presto per dire cosa sarà, ma il futuro è roseo per lui. È un ragazzo umile, fa venire voglia di stargli vicino”.
Pietrangeli: “A Sinner servirebbero due vite per battere tutti i miei record”
Nelle dichiarazioni di Pietrangeli non mancava però del sano orgoglio per i suoi record che difficilmente sarebbero stati battuti. “Sinner in questo momento non ha punti deboli, anche se si può sempre migliorare. È completo, ora sono gli altri che vogliono batterlo e la battaglia sarà più dura. Per battere i miei record, però, gli ci vogliono due vite. Li batterà quasi tutti, ma quello delle 164 partite in Coppa Davis è impossibile perché hanno cambiato i regolamenti. In questo momento il tennis italiano è numero uno al mondo. Abbiamo vinto la Coppa Davis, Sinner comincia l’anno vincendo il primo Grande Slam, cosa vogliamo di più?”.
Per approfondire: Chi era Nicola Pietrangeli? La carriera della leggenda del tennis




