Bologna, 22 novembre 2025 – L’Italia tennistica si prepara a una finale di Coppa Davis carica di emozioni dopo la straordinaria vittoria di Flavio Cobolli nel match decisivo contro il belga Zizou Bergs, in una sfida durata oltre tre ore e culminata in uno dei tie-break più lunghi nella storia della competizione. Il giovane azzurro romano, classe 2002, si è confermato protagonista indiscusso, ribadendo il suo ruolo di elemento chiave della nazionale italiana e dimostrando grande maturità tecnica e mentale.
La maratona di Cobolli contro Bergs: un’impresa di cuore e tecnica
Nel cuore di Bologna, davanti a quasi 10 mila spettatori, Cobolli ha annullato sette match point prima di prevalere con il punteggio di 6-3, 6-7, 17-15 al tie-break del terzo set contro Bergs, attuale numero 43 del ranking ATP. “Ho lottato con il sangue alla bocca”, ha confessato l’azzurro, visibilmente provato ma carico di gioia. L’energia del pubblico di casa è stata fondamentale: “Ho chiamato il pubblico perché siamo in casa e loro possono aiutarci – ha spiegato Cobolli – è un appuntamento importante e giochiamo tutti insieme”.
Il match è stato una vera battaglia sportiva e psicologica, in cui il romano ha saputo mantenere freddezza e coraggio fino all’ultimo scambio, dimostrando di meritare pienamente il successo. La sua esultanza, lontana dall’imitare Djokovic come qualcuno aveva ipotizzato, era un omaggio a Hulk, un modo per esprimere la sua trasformazione interiore in campo.
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Il rapporto fraterno con Berrettini e il sostegno della squadra
Cobolli ha sottolineato l’importanza del gruppo e del rapporto speciale con Matteo Berrettini, definito “come un fratello”. La presenza del capitano Filippo Volandri in panchina e il sostegno costante hanno rappresentato un pilastro emotivo e tattico durante l’incontro. “Filippo mi ha aiutato tanto, mi ripetevo le sue parole”, ha aggiunto Cobolli, che ha voluto anche ricordare la delicata presenza del padre Stefano, suo allenatore e punto di riferimento.
Non è mancato uno scambio di emozioni con l’avversario Bergs, a cui ha portato conforto al termine del match: “Mi sono immedesimato in lui, potevo essere al suo posto”. Un gesto che testimonia la sportività e la consapevolezza di Cobolli, che in questa stagione ha portato a casa risultati importanti, tra cui la vittoria dell’ATP 500 di Amburgo e il raggiungimento del 17º posto nella classifica mondiale.

Flavio Cobolli: la crescita di un giovane talento italiano
Originario di Firenze e cresciuto a Subiaco, Cobolli è seguito dal padre Stefano, ex tennista. Dopo un’iniziale esperienza nel calcio giovanile con la Roma, ha scelto definitivamente il tennis, disciplina che oggi lo vede tra i protagonisti emergenti a livello internazionale. Nel 2025 ha raggiunto i quarti di finale a Wimbledon e conquistato due titoli ATP, segnando un’ascesa che lo porta a essere uno degli elementi più promettenti del tennis azzurro.
Dall’altra parte della rete, Zizou Bergs, classe 1999 e numero 43 ATP, ha dato prova di grande tenacia. Il tennista belga ha una carriera solida nel circuito Challenger e ha disputato diverse finali nel circuito maggiore, confermandosi un avversario di livello in Coppa Davis e non solo.
La vittoria di Cobolli rappresenta dunque un momento chiave per l’Italia nella corsa alla terza Insalatiera d’argento consecutiva, un traguardo che la squadra azzurra coltiva con determinazione e passione di fronte al proprio pubblico.




