Conor McGregor, noto in tutto il mondo come “The Notorious”, si è concesso in un’intervista esclusiva a Gurulandia – Il Podcast, registrata in Italia, dove si trovava per un evento del Bare Knuckle Fighting Championships a Roma. L’incontro ha offerto una rara finestra sulla mente di uno degli atleti e imprenditori più influenti del mondo, rivelando che dietro la sua strabiliante ascesa c’è molto più che talento: disciplina, visualizzazione e una routine ferrea.
L’ospite di Gurulandia ha riflettuto sul suo percorso, da “ragazzo ribelle di Dublino” a icona globale. Sebbene molti vedano la sua ascesa come un successo “da un giorno all’altro”, McGregor ha sottolineato che il famoso KO su Aldo fu l’apice di un lungo processo: il suo allenatore, John Ka, sostiene che “in realtà sono stati 10 anni di costante fatica, concentrazione e convinzione che hanno portato a un pugno”.
Visualizzare, dichiarare, lavorare: il metodo del campione
Il successo di Conor McGregor è profondamente radicato nella sua adozione della Legge di Attrazione, un concetto che gli fu introdotto per la prima volta dalla sorella maggiore, Erin. Questo processo non si limita a sperare: si tratta di “vedere in anticipo la tua realtà” e immettere pensieri positivi nell’universo affinché si manifestino.

Cruciale per il suo metodo è l’elemento della responsabilità. Dichiarare al mondo i propri obiettivi – come diventare un campione mondiale UFC in due categorie di peso – pone l’atleta in una posizione di obbligo. “Il mondo ride di me,” spiega McGregor, “devo agire, devo impegnarmi e devo sostenerlo con il lavoro”. Questa necessità di essere responsabili per se stessi e per la propria etica lavorativa è ciò che rende la visualizzazione uno strumento potente, perché “funziona, funziona, funziona”.
Nonostante le immense pressioni e le insidie della fama, McGregor pone l’accento sulla gratitudine quotidiana e sulla semplicità. Ricorda di celebrare le piccole cose, come il mettere ai piedi del figlio un paio di scarpe da ginnastica nuove (chiamate runners in Irlanda). A sua detta, non si permette mai di lamentarsi dei problemi legati alla notorietà, perché “le persone hanno problemi reali”. Questo atteggiamento lo mantiene “centrato” e “con i piedi per terra”.
L’impero di Conor McGregor e il futuro in Italia
Passando dalla lotta all’imprenditoria, Conor McGregor ha spiegato che il successo nel business deriva dalla stessa mentalità di cui è intriso l’ottagono. Sebbene la fiducia sia fondamentale (“La lotta mi ha dato una sublime fiducia”), il principio guida è l’autenticità: “Il mio successo negli affari deriva dalla mia autenticità nelle attività che ho perseguito”. Egli si impegna solo in ciò che lo appassiona e che “vive e respira”.
Interrogato sull’equilibrio tra routine e istinto, McGregor ha fornito una massima potente per gli aspiranti imprenditori e atleti: “La struttura è la chiave per i miliardi”. Ha notato che una base di struttura e routine è un “modello comune” riscontrato in tutti i milionari e miliardari che ha incontrato.
Attualmente, l’attenzione di McGregor è rivolta anche al suo impero del business, in particolare alla sua birra, la Forged Irish Stout. Definito come “il mio dono al mondo”, il prodotto è descritto come “la stout più cremosa del mondo” ed è in rapida crescita in 15 Paesi, inclusa l’Italia (dove è presente nella catena Conad).
Infine, McGregor ha rivelato un profondo legame con l’Italia, terra che lo ama (“Se gli italiani pensano che sei forte, allora sei forte”). Guardando al suo futuro immediato, ha fatto un annuncio criptico e personale che coinvolgerà Roma: “Il momento più significativo della mia vita si svolgerà qui a Roma, Italia, nei prossimi mesi”. Questo evento, che sarà rivelato a tempo debito, rafforza il legame di McGregor con la “terra dei guerrieri” e con la sua fede cattolica.






