Camera ardente Nino Benvenuti, la figlia Nathalie: “Commossa dall’affetto per mio padre”
La camera ardente del pugile che ha scritto la storia nel Salone d’Onore del CONI
Sport (Roma ). Nino Benvenuti “Mi fa tristezza, ricordando i 50 anni della sua carriera qui a Roma nel 1960 ci ha accompagnato. Ogni match è stato epico, ha accompagnato intere generazioni. Se ne va l’ultimo dei grandissimi di una certa epoca, di una Italia che racconta storie su cui riflettere. Aveva le sue idee, anche forti, ma tanta classe, noi italiano gli dobbiamo dire grazie “. Le parole del presidente del CONI Giovanni Malagò. “Emozione e dolore, tutti conoscono la sua carriera, io la figura di padre, è difficile esprimere cosa sento, sicuramente sono commossa dalla grande partecipazione e dal grande affetto riscontrato per mia padre e mia madre, erano una coppia eccezionale”. Ha dichiarato la figlia Nathalie. E poi c’è il ricordo della FPI, del presidente Flavio D’Ambrosi: “Io direi che lo sport italiano perde un monumento, un pezzo di storia che celebreremo nella casa dello sport italiano, lo abbiamo ricordato in vita, lo faremo anche dopo, glielo deve lo sport. Nino è stato un grande campione e un grande uomo, che tenacemente ha saputo salire sul ring imponendosi con stile. Lui vedeva avversari, non nemici. Deve essere un modello comportamentale per valori da propagandare attraverso lo sport”. Chiudono i “fratelli” istriani, gli olimpionici Abdon Pamich (olimpico marcia, a sinistra) e Federico Roman (ippica) che ricordano con orgoglio la loro identità da esuli dell’Istria: “Siamo tutti di quel ceppo, noi di là si dice” (Pasquale Luigi Pellicone/alanews)