Primi verdetti sul caso ultras a Milano: l’allenatore Simone Inzaghi e il centrocampista Hakan Calhanoglu hanno patteggiato, mentre prosegue l’inchiesta su Calabria.
La situazione attuale riguardante i rapporti tra gli ultras delle due squadre milanesi, Inter e Milan, ha preso una piega significativa. L’allenatore dell’Inter, Simone Inzaghi, e il centrocampista Hakan Calhanoglu hanno deciso di patteggiare con la procura federale, accettando una giornata di squalifica in campionato. Questa sanzione dovrà essere scontata nella prossima partita contro il Verona. Le violazioni riguardano due articoli del codice di giustizia sportiva, in particolare l’articolo 4, che stabilisce i principi di lealtà, probità e correttezza, e l’articolo 25 comma 10, che vieta i rapporti con esponenti di gruppi di sostenitori non affiliati con le società.
Accordo e sanzioni
Le recenti audizioni hanno visto i due calciatori confrontarsi con il procuratore federale Giuseppe Chiné. Grazie a un accordo pre-dibattimentale, sono riusciti a evitare un processo potenzialmente più severo, riducendo così la pena. Inzaghi dovrà pagare una multa di 15.000 euro, mentre Calhanoglu affronterà una sanzione doppia, ammontante a 30.000 euro. All’Inter è stata inflitta una multa di 70.000 euro per responsabilità oggettiva, mentre il Milan dovrà versare 30.000 euro.
Intercettazioni e prove
È interessante notare che, secondo quanto emerso dalle intercettazioni, non ci sono prove a sostegno dell’accusa che l’Inter avesse regalato biglietti per la finale di Champions League 2023. Questo aspetto è stato confermato dal procuratore capo di Milano, Marcello Viola, il quale ha sottolineato come entrambe le società siano considerate parte lesa in questa intricata vicenda.
Situazione complessa
La situazione si complica ulteriormente con l’inclusione di altre figure sotto indagine. Il vice presidente dell’Inter, Javier Zanetti, ha visto la sua posizione considerata meno grave rispetto a quella di Inzaghi e Calhanoglu, risultando in una pena pecuniaria di 14.500 euro. Altri dirigenti, come Claudio Sala, responsabile della sicurezza della prima squadra dell’Inter, e Massimiliano Silva, responsabile della comunicazione con i tifosi, hanno ricevuto sanzioni di 30 giorni di inibizione e multe simili.
Inoltre, anche il capitano del Milan, Davide Calabria, ora al Bologna, potrebbe affrontare sanzioni. Sarà ascoltato dal procuratore Chiné e potrebbe patteggiare, rischiando una squalifica di un turno. La complessità della situazione evidenzia un problema più ampio legato ai rapporti tra le società e i gruppi ultras, una questione che continua a preoccupare le istituzioni calcistiche italiane. L’attenzione su questo tema rimane alta, con le autorità che cercano di garantire un ambiente di gioco più sano e rispettoso delle regole.






