Madrid, 18 dicembre 2025 – La frattura tra coach e allievo – Alcaraz – emersa due anni fa dopo la sconfitta contro Djokovic nella semifinale delle ATP Finals (quando Ferrero aveva criticato duramente le troppe “distrazioni” dell’allievo, giudicato eccessivamente attratto dalle serate in discoteca con gli amici: “C’è un momento per allenarsi e uno per divertirsi, Carlos”), si era aggravata in modo preoccupante la scorsa estate a Wimbledon, dopo la finale persa contro Jannik Sinner. La rivincita di New York sembrava aver ricomposto il rapporto. In realtà, non è stato così.
L’insofferenza di Alcaraz verso Ferrero
La separazione tra Alcaraz e il suo allenatore-mentore, colui che sette anni fa aveva accolto il quindicenne di Murcia nell’Accademia di Villena contribuendo a farne il miglior tennista del mondo, ha colto tutti di sorpresa. ‘Juanki’ aveva già pronti i biglietti aerei per l’Australian Open del mese successivo, così come i suoi collaboratori, che per il momento restano nello staff.
Tuttavia, sotto la superficie cresceva il malcontento del giocatore, che a marzo – dopo la sconfitta a Miami – era partito in vacanza con il fratello Alvaro, scelta che Ferrero aveva vissuto negativamente: “Bisogna essere professionisti 24 ore su 24, 365 giorni l’anno”. A stemperare la tensione tra i due era intervenuto l’amico e assistente di Juanki, Samuel Lopez, che ora ne ha preso il posto.
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Alcaraz e gli allenamenti nella sua Accademia
Nelle ultime settimane, invece di prepararsi a Villena, vicino ad Alicante, come aveva sempre fatto, il tennista aveva scelto di rimanere nella sua El Palmar, allenandosi nella propria Accademia, gestita dal padre, sui campi del Real Sociedad Club di Murcia, dove aveva iniziato da bambino. Un ulteriore segnale. Il rinnovo contrattuale è stato soltanto un pretesto: la rottura è ormai definitiva. “Samuel Lopez è un grande allenatore. E con lui mi diverto”, ha dichiarato Carlitos.

Ruolo più centrale per il fratello Alvaro
Alcaraz non tollerava più i metodi rigidi, quasi “militareschi”, di Ferrero. Eppure è proprio grazie a quel sistema che il campione è sbocciato: 6 Slam e 24 titoli complessivi. Solo in questa stagione ha conquistato Parigi e New York, vincendo 71 partite. La direzione tecnica passa ora a ‘Samu’ Lopez, molto legato a Ferrero – che ha allenato per diverse stagioni e con cui ha fondato l’Accademia di Villena – ma nello staff assume da oggi un ruolo centrale Alvaro, il fratello di Carlos, finora sparring partner, consigliere e compagno di serate.
Es muy difícil para mí escribir este post… Tras más de siete años juntos, Juanki y yo hemos decidido poner fin a nuestra etapa juntos como entrenador y jugador.
Gracias por haber hecho de sueños de niño, realidades. Empezamos este camino cuando apenas era un chaval, y durante… pic.twitter.com/D4GSxYsZUY
— Carlos Alcaraz (@carlosalcaraz) December 17, 2025
Secondo i media spagnoli, questa svolta – in un tennis che non concede tregua – potrebbe rivelarsi molto rischiosa per il futuro sportivo del giocatore. Il primo banco di prova è fissato per il 10 gennaio a Seul, in un match-esibizione contro Jannik Sinner. Resta però una domanda: quale sarà il futuro di Juanki Ferrero? Nel 2018 aveva lasciato Zverev per dedicarsi a quel talento straordinario di Murcia. Il tennista tedesco ha proseguito con il supporto del padre, senza però riuscire a esprimere pienamente il proprio enorme potenziale. E se le loro strade dovessero incrociarsi di nuovo?






