Il mondo del tennis perde una delle sue figure più rappresentative: Nicola Pietrangeli è morto a 92 anni, lasciando un’eredità sportiva che non ha eguali nel panorama italiano. È stato l’unico tennista del Paese a entrare nella Hall of Fame internazionale, un riconoscimento riservato solo ai campioni capaci di segnare profondamente la storia di questo sport.
I record di Pietrangeli
Pietrangeli resta tuttora il giocatore con più presenze nella Coppa Davis: 164 match complessivi, con numeri straordinari sia in singolare — 78 vittorie e 32 sconfitte — sia in doppio, dove ha collezionato 42 successi e appena 12 battute d’arresto. Con Orlando Sirola formò una delle coppie più forti di sempre, dominando la competizione con 34 vittorie in 42 incontri. Curiosamente, però, la Coppa Davis la sollevò solo da capitano, nel 1976.
Un ruolo decisivo anche fuori dal campo
Fra i meriti più grandi che amava ricordare c’era l’impresa politica e diplomatica che rese possibile la trasferta in Cile nella finale di Coppa Davis, nonostante le pressioni di chi chiedeva il boicottaggio per protestare contro il regime di Augusto Pinochet. Pietrangeli rivendicò sempre con orgoglio quella scelta, considerandola una vittoria non soltanto sportiva.
Pietrangeli, l’uomo della Dolce Vita che conquistò il mondo
Figura iconica della Roma degli anni della “Dolce Vita”, immortalata e resa mito da Federico Fellini, Pietrangeli fu anche uno dei migliori tennisti internazionali del suo tempo. Tra il 1957 e il 1964, quando le classifiche erano affidate ai giornalisti, figurava stabilmente fra i primi dieci al mondo. Un campione totale, capace di imporsi non solo per i successi, ma per il carisma e la personalità che lo hanno reso un punto di riferimento per generazioni di appassionati.
Per approfondire: Come si entra nella Hall of Fame del tennis?




