Alessandria, 2 ottobre 2025 – Il mondo del motorsport italiano e internazionale perde una figura di rilievo con la scomparsa a 83 anni di Claudio Lombardi, ingegnere e motorista di fama, noto soprattutto per il suo ruolo di team principal Ferrari e per essere stato il padre della leggendaria Lancia Delta S4 da rally. La sua carriera ha attraversato decenni di innovazioni tecniche e successi sportivi, lasciando un segno indelebile sia nelle competizioni automobilistiche che nell’impegno civico.
L’ingegner Claudio Lombardi e la rivoluzione tecnica della Lancia Delta S4
Nato a Spinetta Marengo, Alessandria, nel 1942, Lombardi ha fondato la sua reputazione nel settore motoristico con il gruppo Lancia durante l’epoca d’oro del Gruppo B nei rally, un periodo caratterizzato da innovazioni e prestazioni estreme. Tra i suoi principali contributi spicca il progetto della Delta S4, vettura stradale e da competizione che ha segnato un’epoca nel rally mondiale tra il 1985 e il 1986.
La Lancia Delta S4 si distingueva per il suo innovativo motore quattro cilindri in linea da 1759 cm³, dotato di un sistema di doppia sovralimentazione: un compressore volumetrico Volumex e un turbocompressore KKK K27, un connubio che garantiva una potenza che, nella versione da gara, poteva superare i 530 cavalli grazie a un overboost regolabile. Il telaio reticolare in acciaio e le sospensioni progettate per sostenere accelerazioni fino a otto volte quella di gravità, insieme a un sistema di trasmissione con differenziale Ferguson autobloccante, rendevano la Delta S4 una macchina estremamente competitiva e tecnologicamente avanzata.
Da Lancia a Ferrari: la carriera in Formula 1
Negli anni Novanta, dopo aver guidato la Squadra Corse Lancia con piloti del calibro di Miki Biasion, Juha Kankkunen e Didier Auriol, Lombardi prese il posto di Cesare Fiorio come team manager Lancia. Con la chiusura delle attività rally del marchio torinese, Lombardi approdò alla Ferrari di Formula 1, assumendo la direzione del Dipartimento motori e, per un breve periodo, la direzione sportiva della Scuderia. In quegli anni, tra il 1991 e il 1994, seguì la delicata fase di riorganizzazione tecnologica del reparto motori del Cavallino, introducendo innovazioni come il comando pneumatico delle valvole e potenziando i sistemi di lubrificazione e aspirazione.
Impegno civico e contributi al mondo delle due ruote
Dopo l’esperienza in Formula 1, Lombardi si dedicò allo sviluppo dei motori per le vetture Gran Turismo Ferrari e, successivamente, alla progettazione per Aprilia, dove fu responsabile del motore dell’RSV 1000, moto che dominò il Campionato Mondiale Superbike nella prima metà degli anni 2010, con piloti come Max Biaggi e Sylvain Guintoli.
Parallelamente alla sua carriera tecnica, Lombardi ha avuto un vivo impegno politico e ambientale nella sua città natale. Tra il 2012 e il 2017 è stato assessore all’ambiente nel Comune di Alessandria e ha sostenuto attivamente l’associazione Comitato Stop Solvay, impegnata nella denuncia e nella bonifica dell’inquinamento prodotto dal polo chimico locale. La sua profonda conoscenza tecnica e la passione civica lo hanno reso un punto di riferimento per la tutela del territorio.
Il suo ricordo è stato celebrato con affetto da colleghi, ambientalisti e appassionati, che ne riconoscono la competenza, l’instancabile dedizione e la capacità di unire tecnologia e responsabilità sociale. Claudio Lombardi lascia un’eredità importante, non solo nel motorsport, ma anche nella difesa dell’ambiente e nella valorizzazione della sua terra.





