SPETTACOLO (Roma). “Il primo ricordo è quando l’ho conosciuto nel 1963 e mi ha sorpreso di come un giovane potesse essere così consapevole sull’utilizzare la telecamera come fosse una matita per scrivere.
L’ultimo ricordo è quando siamo andati insieme a Bari a presentare “L’ultimo tango” e poi quando sono andato per lui a Milano a ritirare il premio “Leonardo Da Vinci” e gliel’ho portato a casa. Un oggetto che ci accomunava, che di fatto abbiamo ritirato insieme: c’era questo piccolo cavallo, un simbolo di un’opera incompiuta, un po’ il simbolo della nostra vita”. Così Vittorio Storaro, direttore della fotografia tre volte Premio Oscar e grande amico di Bernardo Bertolucci, presente alla camera ardente allestita in Campidoglio per commemorare la scomparsa del grande regista italiano. (Giuliano Rosciarelli/alanews)
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