Venezia, 29 agosto 2025 – Al Festival del Cinema di Venezia 2025, il regista italo-turco Ferzan Özpetek ha espresso una riflessione critica sull’attuale situazione a Gaza e sulle implicazioni per il mondo dell’arte. Durante un talk in Laguna, Özpetek ha commentato l’iniziativa promossa dal collettivo Venice4Palestine (V4P), di cui è firmatario, che chiede alla Mostra veneziana di condannare gli eventi in Palestina e di escludere artisti considerati pro Israele.
Ferzan Özpetek: “A Gaza in atto una cosa molto forte, ma l’arte non si deve censurare”

“Sono d’accordo in parte, nel senso che assolutamente c’è in atto una cosa molto forte”, ha dichiarato Özpetek. “Io ho visto, mettetevelo in testa, tutto quello che abbiamo visto. Però, c’è un però: questo non dovrebbe censurare l’arte”. Il regista ha voluto sottolineare la necessità di mantenere una separazione tra le tensioni politiche e la libertà artistica, citando come esempio la figura di Leni Riefenstahl, regista di film di propaganda nazista, definendola “un genio” e ricordando che “l’arte non va censurata”. Özpetek ha comunque precisato di condividere le motivazioni di fondo dell’iniziativa in altri aspetti.
La posizione di Carlo Verdone e la petizione Venice4Palestine
Anche il regista e attore italiano Carlo Verdone ha espresso una posizione affine a quella di Özpetek. Verdone ha firmato la petizione promossa da Venice4Palestine prima che venissero aggiunti i nomi di volti noti come Gal Gadot e Gerard Butler, considerati sostenitori delle politiche pro Israele secondo il collettivo. “Sono stato convinto a firmare la petizione quando non c’era l’impedimento degli artisti”, ha spiegato Verdone, condividendo così la necessità di una presa di posizione senza però aderire a forme di esclusione che riguardino la sfera artistica.
Ferzan Özpetek, una carriera tra Italia e Turchia
Nato a Istanbul nel 1959, Ferzan Özpetek si è trasferito in Italia nel 1976 per studiare Storia del cinema alla Sapienza di Roma. Dopo esperienze come assistente alla regia di registi italiani del calibro di Massimo Troisi e Ricky Tognazzi, ha debuttato come regista nel 1997 con Il bagno turco (Hamam), film che ha ottenuto riconoscimenti internazionali, tra cui la partecipazione alla Quinzaine des Réalisateurs a Cannes. La sua filmografia comprende successi come Le fate ignoranti (2001), La finestra di fronte (2003) e Mine vaganti (2010), pellicole che affrontano temi sociali e personali con sensibilità e profondità. Nel 2024 è uscito il suo ultimo film, Diamanti, che testimonia la sua continua attenzione alle storie di donne e relazioni nell’Italia contemporanea.
Carlo Verdone, icona della commedia italiana
Nato a Roma nel 1950, Carlo Verdone è uno degli attori, registi e sceneggiatori più amati del cinema italiano. Dopo aver studiato Lettere e Regia alla Sapienza e al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, ha debuttato sul grande schermo nel 1980 con Un sacco bello, dando vita a una carriera che spazia dalla commedia brillante a pellicole con contenuti più riflessivi. Tra i suoi film più noti figurano Bianco, rosso e Verdone (1981), Borotalco (1982) e Compagni di scuola (1988). Verdone ha saputo rinnovare nel tempo il suo stile, affrontando tematiche sociali e familiari con un mix di ironia e profondità, e recentemente ha riscosso successo anche con la serie TV autobiografica Vita da Carlo.
In questa cornice, il confronto tra Özpetek e Verdone sulla petizione Venice4Palestine riflette le tensioni tra impegno civile e tutela della libertà artistica che attraversano il mondo culturale italiano contemporaneo.
Fonte: Riccardo Sciannimanico - Venezia 2025, Ozpetek: "A Gaza in atto cosa forte, ma no censura all'arte"






