Roma, 12 giugno 2025 – La vigilia degli esami di maturità ha assunto un significato speciale per i giovani detenuti dell’Istituto penale per minorenni di Casal del Marmo. Ieri sera, mercoledì 11 giugno, il cantautore romano Antonello Venditti si è esibito in un concerto intitolato “Notte prima degli esami”, dedicato a 39 ragazze e ragazzi detenuti e a 15 studenti provenienti da diversi licei romani, tra cui il liceo classico Virgilio, il liceo scientifico Pasteur e l’istituto alberghiero Domizia Lucilla.
L’importanza del concerto di Venditti nel carcere minorile
La serata, promossa dal ministro della Giustizia Carlo Nordio e dal sottosegretario Andrea Ostellari, è stata moderata dalla giornalista Francesca Fagnani e ha visto la partecipazione del capo del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, Antonio Sangermano. Venditti, al pianoforte, ha cantato alcuni dei suoi brani più celebri, tra cui la canzone che dà il nome all’evento, “Notte prima degli esami”, “Ci vorrebbe un amico” e “Le cose della vita”. Un momento di forte emozione, che ha coinvolto sia i giovani detenuti sia gli studenti presenti.
Nel suo intervento, il ministro Nordio ha sottolineato l’importanza dell’arte come strumento di riscatto e speranza all’interno delle carceri: “È solo l’inizio di un percorso che porti all’interno delle carceri l’arte, e quindi un po’ di buonumore. È proprio l’arte una delle poche cose che può salvarci dalle cattiverie del mondo e anche dai nostri errori”. Il sottosegretario Ostellari ha aggiunto che si sta lavorando affinché gli istituti penali minorili diventino luoghi di vera rieducazione e riscatto, con investimenti e iniziative come questa.
Il valore educativo della musica e il dialogo con i giovani
Il capo del Dipartimento Sangermano ha evidenziato il messaggio educativo di alcune canzoni di Venditti, come “Ogni volta” e “Ricordati di me”, ricordando ai ragazzi l’importanza di non trasformare la sofferenza in violenza: “È bello un uomo che piange per amore, e non un uomo che alza le mani. Ai ragazzi dico: imparate a piangere per amore, perché è una cosa bella, ma non usate mai violenza, né verbale, né fisica, nei confronti delle donne”.
La serata si è conclusa con un vivace dialogo tra Venditti e i ragazzi, tra cui anche cinque giovani detenuti, che hanno posto domande dirette al cantautore su temi personali e sulla sua esperienza in carcere. Venditti ha evidenziato come spesso la società civile si fermi all’apparenza del carcere, senza considerare la vita spirituale, affettiva e culturale dei detenuti: “L’idea che ci siano dei ragazzi e delle ragazze che qui studiano e che rendono questo carcere anche una classe, un’aula, un luogo di rieducazione e costruzione, è un’idea di speranza e di futuro che mi conforta e mi commuove”.






