Sui social è scoppiata una forte polemica per un segmento andato in onda oggi a Uno Mattina in Famiglia, in cui si è discusso della presunta “riconoscibilità” delle persone omosessuali. La giornalista Ingrid Muccitelli ha rivolto domande agli ospiti in studio, Alessandro Cecchi Paone e Concita Borrelli, partendo da una notizia su un parrucchiere di Montesilvano, in Abruzzo, che nella selezione del personale richiedeva candidati gay.
Il dibattito in studio sulla “riconoscibilità dei gay”
Muccitelli ha chiesto se un parrucchiere gay possieda maggiore manualità, sensibilità e charme rispetto a un collega eterosessuale. Borrelli ha risposto: “Detto così mi fa i brividi”. La giornalista ha poi aggiunto che nella moda e nella danza molte persone sono gay, e ha lanciato la domanda che ha fatto esplodere le critiche: “Ma il gay, come si riconosce?”.
Questo scandalo é andato in onda stamattina su rai1 sul canale del servizio pubblico!!
IL TEMA?
La caccia al gay!
Come riconoscere un omosessuale?
Siamo partiti da un annuncio e si arriva alla cacciaEcco le parti migliori#unomattinainfamiglia #unomattina pic.twitter.com/m25NK5aW5X
— CinguettaTV (@CinguettaTV) September 27, 2025
Borrelli ha replicato senza esitazioni, sostenendo di possedere dei veri e propri “radar” per individuarlo e aggiungendo che basta un gesto, una parola o un ammiccamento. Cecchi Paone ha confermato, ma Borrelli ha proseguito illustrando i segnali che, secondo lei, renderebbero visibile l’orientamento sessuale.
Reazioni social e istituzionali
I video del dibattito hanno subito circolato sui social, suscitando indignazione: “È uno scherzo? Agghiacciante continuare a parlare in questo modo dell’omosessualità nel 2025”, ha scritto un utente. Commenti simili hanno evidenziato come la questione fosse già stata trattata anche da Mediaset nei giorni precedenti.
Le critiche del CdA Rai
Il consigliere Roberto Natale ha definito “indegne” le battute andate in onda: “Quello che è stato spacciato per rifiuto dell’ipocrisia è in realtà una riproposizione di stereotipi e pregiudizi. Fare televisione ‘pop’ non può significare scadere nel trash. Lo stile del servizio pubblico va rispettato anche nell’offerta rivolta a un pubblico ampio”.
La replica di Concita Borrelli: “Ho sottolineato che i gay non sono una categoria”
La giornalista si è difesa sui social: “Ho sottolineato che i gay non sono una categoria e che il senso estetico e la sensibilità sono caratteristiche indiscutibili, poste in risposta a una domanda specifica. Non cercate di attaccarmi gratuitamente”.
Le posizioni delle Commissioni Pari Opportunità
Le Commissioni Pari Opportunità di Rai e Usigrai hanno definito il segmento una “sequela di stereotipi e luoghi comuni”, sottolineando che i collaboratori Rai devono rispettare il codice etico aziendale e che il servizio pubblico tutela anche le minoranze LGBTQ+.
La spiegazione della Direzione Intrattenimento Daytime
La Direzione ha precisato che la domanda della conduttrice era stata stravolta in alcuni clip sui social: “La conduttrice chiedeva come capire, in annunci di lavoro discriminatori, se un candidato fosse realmente gay. L’obiettivo era criticare l’assurdità della richiesta, con ironia. Ci scusiamo se alcune risposte degli ospiti hanno offeso qualcuno, ma non è possibile controllarle in anticipo”.
Per approfondire: Annuncio di lavoro per “parrucchiere gay” a Montesilvano: scoppia la polemica sul web






