Roma, 18 agosto 2025 – Il celebre regista e sceneggiatore Quentin Tarantino ha recentemente rivelato quali siano i suoi film preferiti e quelli che considera i migliori della sua carriera durante una lunga intervista al podcast “The Church of Tarantino”.
I film preferiti e i capolavori di Quentin Tarantino
Tarantino ha dichiarato senza esitazioni che C’era una volta a Hollywood è il suo film preferito, mentre ritiene che Bastardi senza gloria rappresenti la sua opera migliore dal punto di vista artistico. Tuttavia, ha definito Kill Bill come il film che più di ogni altro rappresenta la sua essenza creativa: “È il film che sono nato per fare, nessun altro avrebbe potuto realizzarlo”, ha spiegato il regista. Secondo lui, ogni aspetto di questo film è tratto direttamente dalla sua immaginazione, dalle sue passioni e ossessioni.
Parlando delle sue sceneggiature, Tarantino ha indicato Bastardi senza gloria come quella più riuscita, seguito da Hateful Eight e C’era una volta a Hollywood. Ha inoltre sottolineato che, dal punto di vista della regia, Hateful Eight rappresenta il suo miglior lavoro di interpretazione del materiale scritto, poiché la sceneggiatura era solida e ben definita, permettendogli di concentrarsi maggiormente sulla direzione.
Il futuro di Tarantino e il progetto “The Adventures of Cliff Booth”
Nonostante il grande affetto per C’era una volta a Hollywood, Tarantino ha rivelato di aver rinunciato a dirigere il sequel The Adventures of Cliff Booth, che sarà affidato a David Fincher per Netflix. Il motivo principale, ha spiegato, è la mancanza di entusiasmo nel realizzare un decimo e ultimo film che sia un sequel: “Per il mio ultimo film voglio esplorare un territorio completamente nuovo, non ripercorrere strade già battute”.
Il progetto abbandonato “The Movie Critic”
Tarantino ha inoltre discusso del suo lungamente vociferato progetto finale, The Movie Critic, che è stato abbandonato perché troppo simile a quanto già realizzato in passato, soprattutto in relazione all’ambientazione storica e alla ricostruzione di Los Angeles nel 1969. “Non c’era nulla di nuovo da scoprire o da sperimentare, sapevo già come trasformare Los Angeles in quel periodo senza usare effetti speciali digitali”, ha detto, rivelando così la sua volontà di spingersi oltre con il prossimo e conclusivo lavoro.
