L’uomo d’acciaio è tornato nelle sale, e questa volta promette di rilanciare l’intero universo DC. Superman, la pellicola di James Gunn (noto per il suo tocco ironico e il cuore pulsante dei Guardiani della Galassia), è finalmente nelle sale, portando con sé l’enorme peso di un franchise da ricostruire e le aspettative di milioni di fan. Il verdetto? Un film godibile, ben fatto, che segna un nuovo, più luminoso, orizzonte per la DC, ma che non grida al capolavoro assoluto. Non è l’evento cinematografico del decennio, ma è senza dubbio un primo passo nella giusta direzione. Gunn non tradisce le sue origini e imprime al film un ritmo serrato, bilanciando azione e momenti più intimi, con una colonna sonora che accompagna accuratamente le vicende senza mai sovrastarle. La sua visione di Superman è palpabile fin dalle prime scene: un eroe sì potente, ma con un’umanità complessa e un forte senso di giustizia globale.
Il Superman di Corenswet è un eroe globale in tempi di guerra
Le interpretazioni sonodi sicuro un punto forte. David Corenswet nel ruolo di Clark Kent/Superman si cala perfettamente nella parte, offrendo un eroe credibile, non troppo cupo ma neanche eccessivamente sopra le righe. Trasmette una vulnerabilità e una forza interiore che lo rendono fin da subito empatico. Ottima performance anche di Nicholas Hoult nei panni di Lex Luthor, che riesce a dare al suo villain una dimensione più sfaccettata, lontana dalla macchietta e più vicina a un genio deviato invidioso della sua nemesi.
Ciò che colpisce maggiormente del Superman di Gunn sono però le tematiche affrontate, che vanno oltre il semplice scontro tra bene e male. Nel film emergono diversi temi come la xenofobia, della paura del “diverso”, della difficoltà di accettare chi viene da fuori. Superman stesso, un alieno, è il simbolo di questa dicotomia. Ma la metafora più lampante è la decisa presa di posizione di Gunn nel voler presentare Superman non come un eroe simbolo degli Stati Uniti, bensì di tutto il mondo. La bandiera americana sventola, ma il suo campo d’azione è decisamente più ampio. Il Kryptoniano si imbatterà infatti in una guerra tra due popoli, o meglio l’assedio di uno nei confronti dell’altro con l’intenzione di spazzarne via l’intera popolazione. Nel contesto geopolitico attuale, questo non può non richiamare alla mente la complessa situazione del conflitto israelo-palestinese. Che sia questa una sottile, ma chiara, critica a ciò che sta accadendo a Gaza? La domanda sorge spontanea e aggiunge un ulteriore strato di profondità a un blockbuster che non vuole essere solo intrattenimento.
L’uomo d’acciaio sfida i Fantastici 4: chi prevarrà al box office?
Le previsioni al box office per Superman sono buone, ma non stratosferiche, anche a causa di una competizione agguerrita. Il film si prevede che circa 125 milioni di dollari nei primi cinque giorni, ma la vera sfida arriverà il 23 luglio, con l’uscita de I Fantastici 4. L’attesissimo reboot Marvel, con un cast stellare e una fanbase enorme, si scontrerà direttamente con l’eroe di Krypton. Sarà interessante vedere come il pubblico risponderà a questa doppia offerta di supereroi. La sfida è aperta: Superman ha il potenziale per costruire un successo sul lungo periodo grazie al passaparola positivo e alla solidità del suo universo, ma I Fantastici 4 potrebbe cannibalizzare parte delle sue entrate iniziali. Il campo di battaglia cinematografico è pronto. DC e Marvel puntano a dare una svolta dopo una serie di film deludenti. Questa competizione farà in modo che entrambi cerchino di migliorarsi a vicenda. E a giovarne, si spera, sarà il pubblico.






