New York, 26 giugno 2025 – A quindici anni di distanza dall’uscita del celebre film del 2010, The Social Network avrà un sequel diretto e sceneggiato da Aaron Sorkin, autore anche della sceneggiatura del primo capitolo, che fu diretto da David Fincher. La notizia, diffusa da Deadline e confermata da Sony Pictures, conferma il ritorno di una pellicola che ha segnato un’epoca raccontando l’ascesa di Facebook e i suoi fondatori.
Un sequel ispirato a eventi recenti e critici
Il primo film si basava sul libro di Ben Mezrich Miliardari per caso – L’invenzione di Facebook: una storia di soldi, sesso, genio e tradimento, mentre il nuovo progetto trae ispirazione da The Facebook Files, una serie di articoli di Jeff Horowitz pubblicati dal Wall Street Journal nell’ottobre 2021. Aaron Sorkin, dopo anni di ricerca per un nuovo spunto narrativo, ha trovato l’ispirazione negli eventi del 6 gennaio 2020, con l’assalto al Campidoglio negli Stati Uniti. Sebbene lo sceneggiatore abbia sottolineato in un’intervista l’importanza del ruolo che Facebook avrebbe avuto in quegli eventi, fonti interne al progetto precisano che il film non sarà concentrato esclusivamente su quella data o sulle elezioni presidenziali del 2020 che videro la sconfitta di Donald Trump.
Il sequel esplorerà infatti anche temi di grande attualità come gli effetti di Facebook sugli adolescenti e preadolescenti, la violenza e l’impatto del social network in diverse nazioni al di fuori degli Stati Uniti. Il nuovo film si annuncia quindi come un approfondimento critico e ampio sull’influenza globale della piattaforma.
Il successo di The Social Network
The Social Network del 2010 ottenne un enorme successo commerciale e di critica, incassando circa 226 milioni di dollari a livello globale. La pellicola vinse tre premi Oscar, tra cui il riconoscimento per la migliore sceneggiatura non originale a Aaron Sorkin, oltre a quattro Golden Globe, incluso quello per il miglior film drammatico. La trama raccontava i primi anni tumultuosi della nascita di Facebook, concentrandosi sulla figura di Mark Zuckerberg e sulle controversie legali con i co-fondatori Eduardo Saverin e i gemelli Winklevoss.






