Poche manifestazioni riescono a catturare l’attenzione degli italiani quanto il Festival di Sanremo. Da oltre settant’anni l’Ariston è il cuore pulsante della musica italiana, ma anche un fenomeno sociale capace di dettare mode, dividere il pubblico e tenere milioni di spettatori incollati davanti alla tv. Anche quando mancano ancora mesi al debutto, la corsa alle indiscrezioni prende forma: le prime voci iniziano a diffondersi, i fan si dividono tra pronostici e speranze e ogni dettaglio diventa motivo di discussione.
L’edizione del 2026 promette già di essere tra le più seguite, non solo per la lista dei Big che potrebbero calcare il palco, ma anche per alcune scelte organizzative che stanno alimentando curiosità e polemiche. Non è un caso se ogni anno Sanremo diventa uno degli argomenti più cercati e commentati sui social: l’attesa stessa è parte integrante dello spettacolo.
Carlo Conti riconfermato: continuità e nuove sfide
A guidare la macchina sanremese sarà ancora una volta Carlo Conti, confermato come conduttore e direttore artistico dopo l’esperienza del 2025. Una scelta che garantisce stabilità ma anche la possibilità di sperimentare, visto che lo storico volto Rai non ha mai nascosto l’intenzione di modernizzare il Festival.
Il suo compito non sarà semplice. Da un lato dovrà rispettare la tradizione, fatta di melodie senza tempo e di figure che hanno segnato la storia della canzone italiana. Dall’altro dovrà conquistare il pubblico giovane, quello che segue la musica sulle piattaforme digitali e che negli ultimi anni si è riavvicinato a Sanremo grazie a generi come rap, trap e urban. Il suo obiettivo dichiarato è chiaro: riportare il Festival al centro della scena nazionale e internazionale, bilanciando vecchie glorie e nuove promesse.
Le date ufficiali e lo spostamento strategico
La prima certezza riguarda il calendario. Sanremo 2026 si terrà dal 24 al 28 febbraio, con uno slittamento che ha sorpreso gli appassionati. Storicamente, infatti, il Festival si svolge a inizio mese. La decisione non è casuale ma legata a un’esigenza pratica: evitare la sovrapposizione con le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, evento che monopolizzerà l’attenzione mediatica nelle prime settimane di febbraio.
La scelta ha già fatto discutere, perché non tutti vedono di buon occhio un Festival così “tardivo” nel calendario. Tuttavia, è anche una mossa strategica: con le Olimpiadi alle spalle, Sanremo potrà contare su un palcoscenico mediatico libero da grandi distrazioni. L’intento della Rai è chiaro: garantire al Festival la massima visibilità e consolidarlo come evento televisivo e musicale centrale per il Paese.

I rumor sui Big in gara
Se le date e la conduzione sono confermate, sul fronte dei cantanti tutto resta avvolto dal mistero. L’elenco ufficiale dei Big sarà reso noto soltanto a fine anno, ma il “toto-Sanremo” è già partito e infiamma i fan.
Tra i nomi che circolano con maggiore insistenza c’è Tiziano Ferro, che potrebbe tornare con un brano inedito o con un duetto speciale insieme a Madame. Si parla anche di Blanco, artista amatissimo dal pubblico giovane e capace di generare hype mediatico a ogni sua apparizione. Non manca chi sogna un ritorno clamoroso di Patty Pravo, vera icona della musica italiana, mentre altri rumor includono Marco Masini, Ermal Meta e Arisa.
Le nuove generazioni, sempre più protagoniste, potrebbero trovare spazio con voci emergenti come Angelina Mango, che dopo il successo del 2024 sembra destinata a tornare sul palco più importante d’Italia, Sarah Toscano, La Niña ed Emma Nolde. Anche la scena indipendente non è esclusa: i nomi di Eugenio in Via Di Gioia e di Tropico (Davide Petrella) sono tra quelli che circolano con insistenza. Dal fronte urban, infine, emergono suggestioni che riguardano Myss Keta e Big Mama, due artiste che rappresenterebbero un segnale forte di apertura verso linguaggi e stili diversi.
Tutti questi restano però rumor, suggestioni e indiscrezioni prive di conferma ufficiale. Sarà solo a dicembre, come da tradizione, che verrà svelata la lista definitiva dei Big in gara.
Le novità e le curiosità di un Festival già discusso
Sanremo 2026 non si annuncia rivoluzionario soltanto per i nomi. Già adesso si parla di alcune novità organizzative destinate a cambiare il volto della kermesse. Carlo Conti vorrebbe dare più spazio alla musica dal vivo, riducendo al minimo l’uso di basi preregistrate e valorizzando l’orchestra, che è da sempre uno degli elementi più iconici del Festival.
La scenografia, secondo i primi bozzetti, sarà tra le più spettacolari mai viste all’Ariston. L’obiettivo è creare un palco dinamico, con giochi di luce e spazi modulabili che permettano performance più coinvolgenti e vicine agli standard internazionali. Non mancano le indiscrezioni su un uso crescente delle nuove tecnologie: si parla di realtà aumentata e di strumenti digitali capaci di rendere l’esperienza televisiva e online ancora più immersiva.
Un altro elemento che potrebbe fare la differenza è la presenza di ospiti internazionali. La Rai starebbe lavorando per riportare all’Ariston grandi star della musica mondiale, un modo per dare lustro globale al Festival e rilanciarlo anche come evento competitivo su scala europea e non solo nazionale.
Un Festival che divide già prima di iniziare
Sanremo è anche questo: un evento che fa discutere molto prima che le luci del teatro Ariston si accendano. C’è chi sogna il ritorno dei grandi interpreti della canzone italiana, chi spinge per un Festival più giovane e contemporaneo e chi teme che il peso crescente dei generi urban e pop possa snaturarne l’anima storica.
Al di là delle divisioni e dei gusti personali, una cosa è certa: Sanremo 2026 ha già iniziato a far parlare di sé. Ogni voce, ogni ipotesi, ogni possibile colpo di scena diventa argomento di conversazione sui social, nei bar e nelle case italiane. Ed è proprio questa capacità di catalizzare l’attenzione, ancora prima di andare in onda, a rendere il Festival un fenomeno unico.
Con date ufficiali, un conduttore di grande esperienza e una pioggia di rumor che alimentano l’attesa, l’edizione 2026 potrebbe davvero diventare una delle più seguite di sempre. Tradizione, innovazione e colpi di scena: ecco gli ingredienti che fanno già immaginare un Sanremo destinato a rimanere nella memoria.






