Roma, 19 agosto 2025 – Un intenso scambio di riflessioni tra Pippo Baudo e Heather Parisi emerge oggi attraverso un video pubblicato sui social dalla celebre showgirl. Il contenuto riprende un momento privato di 17 anni fa, in cui Baudo esprimeva il desiderio di rinascere come “una farfalla colorata”, mentre Parisi gli rivolgeva domande profonde sul senso della vita e sulle paure di un mondo in costante conflitto.
Pippo Baudo-Heather Parisi, dialogo intenso sul senso della vita e della scomparsa
Nel video condiviso da Heather Parisi, si ascolta Pippo Baudo confessare: “Sarò molto egoista, ma mi preoccupa l’idea di non esserci più, di sparire, di non lasciare un segno, di non diventare un fiore, una palma.” Parisi, con la sua consueta sensibilità, gli chiede cosa lo spaventi del mondo odierno, al quale Baudo risponde con una riflessione amara: “Questo mondo di oggi, siamo in una guerra continua, l’uomo non rispetta più l’uomo. C’è una litigiosità, un’economia mondiale ricchissima che ignora chi non ha nulla.” Baudo sottolinea come questa disparità alimenti aggressività, paragonando la condizione degli oppressi a quella di un animale tenuto in gabbia, destinato a scatenare la sua rabbia appena liberato.
Heather Parisi ricorda con affetto quel momento speciale regalato da Baudo, definendolo un “regalo che custodisce nel cuore”. Le sue parole conclusive sono cariche di speranza e affetto: “Tutti ti salutano, io sento solo un arrivederci.”
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Il ricordo di Amadeus
Appena arrivato alla camera ardente al Teatro delle Vittorie Amadeus si esprime così sulla possibilità di una successione di Pippo Baudo: “Non esistono eredi di Pippo Baudo, così come di Raffaella Carrà, Mike Bongiorno, Maurizio Costanzo ed Enzo Tortora. Sono unici. L’unico che oggi potrebbe fare varietà è Rosario Fiorello“.
Prosegue il noto conduttore televisivo: “Sarebbe una cosa giustissima intitolare il Teatro delle Vittorie a Pippo Baudo, lui era affezionato a questo teatro. Come chiunque abbia lavorato qui. Sta a noi e alla televisione far sì che i grandi personaggi come Baudo vengano sempre ricordati, citati e presi come esempio. Non solo nei prossimi giorni“.
“Sono state dette tante cose giuste e belle su Pippo. Io quello che posso dire è che per tutti noi, non solo chi fa questo lavoro ma anche la gente comune, ha fatto parte per una vita delle nostre famiglie. Uno come Pippo Baudo è irripetibile. Ha fatto la televisione. A chi non manca? A chiunque. Manca alla signora che lo ha visto in televisione fino a qualche tempo fa e manca ad ognuno di noi che fa questo lavoro. Oggi abbiamo troppa fame di velocità” continua Amadeus, “dobbiamo darci una calmata, chi se ne frega degli ascolti. La televisione di Pippo era una televisione bellissima. Lui era avanti già quando faceva i varietà all’epoca. I suoi Sanremo sono stati veramente avanti e rivoluzionari“.
Panariello: Baudo, il “santo patrono del varietà”
In occasione della camera ardente allestita al Teatro delle Vittorie di Roma per Pippo Baudo anche Giorgio Panariello e Marco Masini hanno voluto rendere omaggio al conduttore scomparso lo scorso 16 agosto.
Giorgio Panariello ha definito Pippo Baudo come “il santo patrono del varietà“, sottolineando con rimpianto come questa forma di spettacolo stia lentamente scomparendo. Arrivando insieme a Marco Masini alla camera ardente, Panariello ha dichiarato: “Varietà che purtroppo sta un po’ scomparendo e che invece andrebbe rivalutato perché secondo me è una forma di spettacolo di cui abbiamo il copyright”.
Ha poi espresso la speranza che la recente perdita di Baudo possa accendere un faro sul varietà, spingendo a una sua rivalutazione. Sul tema degli eredi del conduttore, Panariello ha osservato con un tocco di patriottismo: “sono tanti, lui stesso lo ha detto tante volte, però io direi Carlo Conti“, riconoscendo in quest’ultimo il naturale erede di Baudo nel panorama televisivo italiano.
Marco Masini ricorda il coraggio di Baudo
Anche Marco Masini ha voluto ricordare il ruolo fondamentale di Baudo nella musica e nello spettacolo italiano. Ha sottolineato come senza Pippo Baudo non sarebbe mai uscita la sua canzone “Vaffanculo”, che Baudo fu il primo a sdoganare, permettendole così di arrivare al grande pubblico.
Masini ha ringraziato Baudo per quel “grande coraggio che forse oggi manca nelle canzoni”, evidenziando inoltre la sua visione anticipatrice: Baudo aveva compreso il cambiamento in atto nel mondo musicale e mediatico, prevedendo il passaggio dall’analogico al digitale. Questa lungimiranza, ha concluso Masini, dimostra come Baudo avesse una “visione a 360 gradi” tra passato, presente e futuro dello spettacolo.






