Roma, 10 dicembre 2025 – Pietro Valsecchi, figura di spicco nella produzione cinematografica e televisiva italiana, ha recentemente rievocato il suo percorso personale e professionale, tracciando un racconto che spazia dagli inizi difficili fino al successo con uno dei volti più amati del cinema italiano contemporaneo, Checco Zalone.
Le radici di Pietro Valsecchi e gli incontri decisivi
Nato a Crema nel 1953, Pietro Valsecchi proviene da una famiglia numerosa e segnata dalla storia: “Mio padre aveva nove fratelli, tre morti in guerra, lui deportato a Mauthausen. Si salvò cucinando“, racconta. La perdita prematura della madre, quando aveva solo nove anni, lo spinse a cercare un rifugio nel cinema, una passione che coltivò sin da bambino, frequentando con assiduità le sale cinematografiche. Valsecchi ricorda con affetto l’esperienza nei teatri occupati e il suo primo contatto con il mondo del cinema, che lo portò a collaborare con importanti registi come Michele Placido, con cui acquistò i diritti di Mery per sempre e avviò una proficua collaborazione.
Un episodio fondamentale della sua carriera fu la scoperta di Kim Rossi Stuart: “Non riuscivamo a trovare il protagonista per una serie tv, finché per strada vidi un ragazzino che faceva l’autostop. Era Kim, aveva 13 anni. Gli chiesi se voleva fare un provino, lo vinse“. Da allora Valsecchi ha sempre avuto un fiuto particolare per i talenti emergenti.
Sul piano personale, la presenza di sua moglie Camilla Nesbitt è stata determinante: “È il motore della mia vita. Per più di trent’anni abbiamo condiviso ogni giorno, tra casa e lavoro, costruendo tutto fianco a fianco“. La loro unione ha rappresentato un solido punto di riferimento anche nelle sfide professionali.
L’incontro con Checco Zalone e il successo di Taodue
Il successo di Valsecchi è indissolubilmente legato a quello di Checco Zalone, pseudonimo di Luca Pasquale Medici, celebre comico, attore e cantautore pugliese nato a Bari nel 1977. Valsecchi racconta che fu suo figlio a suggerirgli di prestare attenzione a questo nuovo talento: “Mio figlio Filippo, allora dodicenne, mi disse: “Papà, guarda questo comico, mi fa morire dal ridere, si chiama Zalone”. Non gli diedi molto peso, ma poi lo rividi in tv e mi colpì l’ironia tagliente e l’irriverenza“.
L’incontro decisivo avvenne a Cortina d’Ampezzo, dove Valsecchi accolse Zalone e il regista Gennaro Nunziante con un tartufo, mentre loro portarono la mozzarella: da quella cena nacque l’idea per Cado dalle nubi (2009), un film autobiografico che racconta il sogno di un cantante pugliese che tenta di sfondare nel mondo dello spettacolo milanese. Nonostante le resistenze all’interno della società Medusa, allora controllata da Silvio Berlusconi, Valsecchi decise di puntare su Zalone, e il film incassò 18 milioni di euro, segnando l’inizio di una collaborazione che avrebbe rivoluzionato il cinema italiano.
I successivi quattro film con Zalone hanno totalizzato oltre 220 milioni di euro di incassi, con titoli come Che bella giornata (2011), Sole a catinelle (2013), Quo vado? (2016) e Tolo Tolo (2020), quest’ultimo anche debutto registico di Luca Medici. Quattro di questi pellicole figurano nella lista dei dieci film con maggiori incassi in Italia di sempre.

Le tensioni e l’addio a una collaborazione storica
Nonostante l’eccezionale successo, la collaborazione tra Valsecchi e Zalone si è interrotta a causa di tensioni crescenti. Il produttore spiega: “Luca divenne ossessivo e molto attento ai soldi. Voleva essere riconosciuto dall’intellighenzia di sinistra, un mondo che inizialmente lo aveva snobbato. Quando ottenne quel riconoscimento, lo snobbò a sua volta. Questo mio prezzo è stato di 24 milioni di euro“.
L’ultimo film insieme, Tolo Tolo, affronta tematiche più impegnate come l’immigrazione e segna una svolta nella carriera di Zalone, che si distacca dal puro intrattenimento comico per abbracciare un linguaggio più riflessivo. Le divergenze con il regista Nunziante e la ricerca di nuove strade artistiche portarono Luca Medici a prendersi la sua libertà creativa, lasciando Valsecchi a fare un passo indietro.
Il lascito di un produttore e il futuro del cinema italiano
Pietro Valsecchi, dopo oltre trent’anni di attività e la direzione di Taodue, ha lasciato ogni incarico nella casa di produzione da lui fondata con la moglie. Il suo percorso è costellato di successi sia nel settore televisivo, con fiction di grande impatto come Distretto di Polizia e Squadra Antimafia, sia nel cinema, con film premiati e di grande popolarità.
Il suo fiuto per i talenti e la capacità di cogliere le trasformazioni culturali hanno contribuito a modellare la scena italiana, facendo emergere artisti capaci di parlare al grande pubblico con ironia, profondità e originalità. Il rapporto con Checco Zalone, in particolare, resta una delle pagine più significative della sua carriera, un viaggio tra risate, sfide e cambiamenti che ha lasciato un segno indelebile nel panorama dello spettacolo italiano.


