Roma, 6 novembre 2025 – Pierfrancesco Favino torna al cinema con Il Maestro, diretto da Andrea Di Stefano, interpretando Raul Gatti, un ex tennista che lotta con le proprie fragilità e cerca redenzione attraverso l’insegnamento a un giovane talento. In un’intervista al Corriere della Sera, l’attore romano si apre con sincerità, rivelando aspetti intimi e personali che emergono nel suo personaggio: “Nel mio Raul c’è molto di me, è fragile, imperfetto e pieno di errori. Forse è la prima volta che mostro la mia parte più intima.” Favino sottolinea come raccontare la debolezza sia un gesto rivoluzionario in un’epoca ossessionata dal successo, dove spesso la violenza nasce dal bisogno di non mostrarsi deboli, un insegnamento che ha appreso osservando suo padre, il suo primo maestro.
Pierfrancesco Favino: confessioni di un attore in evoluzione
L’attore romano, classe 1969, con una carriera pluripremiata che include tre David di Donatello e una Coppa Volpi, si racconta senza filtri: “Sono stato un bugiardo cronico, ho avuto storie parallele, ho finto di avere soldi, mancato appuntamenti. Ero il ragazzo di cui ti dicevano ‘non uscirci!’“. Favino descrive la propria identità come un “campo in costruzione” e una “convenzione da infrangere”.

Nel film ambientato nel 1989, il dialogo con il presente si riflette anche nella figura di Jannik Sinner, giovane campione del tennis italiano, di cui Favino apprezza le scelte e la capacità di affrontare la solitudine del vertice: “La solitudine del numero uno è pericolosa“, afferma, ricordando che anche quella dell’attore è inevitabile, passandosi metà dell’anno in stanze d’albergo.
Jannik Sinner: il giovane campione e la solitudine del vertice
Jannik Sinner, nato nel 2001, è oggi il tennista italiano più vincente di sempre nei tornei del Grande Slam e attuale numero uno del ranking ATP. Nel 2025 ha conquistato importanti traguardi, tra cui la vittoria a Wimbledon e all’Australian Open, diventando il primo italiano a trionfare in questi prestigiosi tornei. Con 23 titoli ATP e la leadership mondiale riconquistata più volte, Sinner rappresenta una nuova generazione di atleti italiani di altissimo livello. Favino, nel film, si ispira anche a questa figura, riconoscendo nel giovane campione la complessità di chi deve gestire la pressione e la solitudine del successo.
Un attore tra cinema e vita privata
Dal suo debutto teatrale all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” fino alla consacrazione cinematografica, Favino si conferma una delle voci più autentiche del panorama italiano. Nonostante la notorietà, l’attore continua a confrontarsi con la propria fragilità e il desiderio di restare connesso al mondo attraverso la famiglia: “Le mie figlie mi aiutano a sentirmi ramificato nel mondo“. La sua carriera spazia dal teatro al cinema internazionale, con una recente partecipazione come membro della giuria al Festival di Cannes 2024 e ruoli significativi in grandi produzioni italiane e hollywoodiane. Nel 2023 ha interpretato se stesso insieme alla famiglia nella serie televisiva Call My Agent – Italia, un segno di una nuova apertura personale e professionale.
Con il ruolo di Raul Gatti in Il Maestro, Favino riafferma la sua capacità di raccontare storie intense e umane, in cui la fragilità diventa forza e redenzione, in un dialogo tra passato e presente che risuona anche nella figura di Jannik Sinner, giovane simbolo di determinazione e successo nel mondo dello sport italiano.


