Milano, 29 ottobre 2025 – Si è concluso oggi davanti alla quarta sezione penale della Corte d’Appello di Milano il processo che vedeva imputato Zaccaria Mouhib, noto come Baby Gang, il celebre rapper italiano di origine marocchina, per i fatti avvenuti il 12 luglio 2021 davanti alla discoteca milanese Old Fashion. La vicenda riguardava le minacce aggravate e i disordini scoppiati quella notte, dopo che a Baby Gang e ad altri membri della sua “crew” era stato negato l’ingresso nel locale.
Pena ridotta e patteggiamento in appello
La Corte d’Appello ha accolto il concordato in appello, un patteggiamento proposto dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Niccolò Vecchioni, e dalla sostituta procuratrice generale Daniela Meliota. La pena originaria di 8 mesi, inflitta in primo grado, è stata sostituita con una sanzione pecuniaria: 2600 euro di multa per Baby Gang e 600 euro per altri tre imputati, tra cui Mohamed Lamine Saida, alias Simba La Rue, anch’egli rapper e amico di Mouhib. Nel concordato si sottolinea inoltre che gli imputati hanno versato un risarcimento per le minacce rivolte quella notte.

L’accusa sosteneva che Baby Gang, insieme a Mattia Barbieri (Rondo da Sosa) e altri, si fosse servito di bottiglie di vetro, bastoni e spranghe per minacciare gli addetti alla sicurezza della discoteca, promettendo di “mettere a ferro e fuoco il locale” qualora fosse stato nuovamente vietato loro l’ingresso la domenica seguente.
Il percorso di Baby Gang tra musica e vicende giudiziarie
Zaccaria Mouhib, classe 2001, è uno degli artisti più ascoltati della sua generazione nel panorama del gangsta rap, trap e drill italiano. Originario di Lecco, ha iniziato la sua carriera musicale nel 2018 e ha pubblicato tre album, tra cui l’ultimo, “L’angelo del male” (2024), che ha raggiunto il primo posto in classifica in Italia. Nonostante il successo artistico, la sua vita è stata segnata da numerose controversie giudiziarie, tra cui una condanna a due anni e nove mesi per una sparatoria a Milano nel 2023, accuse di violenza, rapine, e episodi legati a risse e gambizzazioni.
Nel gennaio 2024 è stato nuovamente arrestato per lesioni aggravate e per aver violato misure cautelari relative all’uso dei social network, proibiti durante la detenzione domiciliare.
Baby Gang rappresenta così una figura controversa, emblema delle tensioni sociali e culturali che si riflettono nel mondo della trap milanese, tra notorietà musicale e un percorso giudiziario complesso e articolato.




