“Il mostro”, la nuova serie televisiva diretta da Stefano Sollima, viene accolta con favore da chi ha seguito da vicino la complessa vicenda del Mostro di Firenze, uno dei casi criminali italiani più intricati e controversi. L’avvocato Lorenzo Tombelli, legale di Natalino Mele, uno dei superstiti di quel dramma, sottolinea come la serie restituisca uno sguardo lucido e rispettoso sulla storia, lontano dal sensazionalismo e dai pregiudizi che per decenni hanno condizionato l’opinione pubblica e le indagini.
La serie di Stefano Sollima: un racconto rigoroso e documentato
La miniserie, disponibile su Netflix dal 22 ottobre 2025, segue con rigore la cosiddetta pista sarda del caso, mettendo in luce l’accanimento e i pregiudizi contro le donne coinvolte, spesso giudicate senza essere ascoltate. Conosciuto per successi come Romanzo criminale e Gomorra, Sollima porta sullo schermo una ricostruzione attenta e dettagliata, che ha suscitato dibattiti anche nei podcast di true crime, come “True Crime Diaries” di LA CASE Books. Qui, gli autori analizzano la serie confrontandola con i documenti reali, smontando miti e manipolazioni mediatiche, e sottolineando come il caso continui a interrogare la coscienza collettiva italiana.
Mostro di Firenze: le nuove evidenze su Stefano Mele
Il legale Tombelli evidenzia inoltre una svolta importante: una consulenza genetica della Procura di Firenze ha accertato che Natalino Mele, oggi 64enne e superstite del delitto in cui furono uccisi sua madre Barbara Locci e Antonio Lo Bianco nel 1968, non è figlio di Stefano Mele, come si è sempre ritenuto, ma di Giovanni Vinci, mai coinvolto nelle indagini. Questa nuova evidenza scientifica riporta l’attenzione su domande irrisolte da quasi sessant’anni, come il motivo per cui il bambino fu risparmiato dall’assassino. Tuttavia, per Mele ciò che conta ora è ritrovare la tomba della madre, di cui ignora la sepoltura nonostante ripetuti tentativi nei Comuni possibili di tumulazione siano finora risultati vani. L’avvocato invita chiunque abbia informazioni a mettersi in contatto con loro.
Questo nuovo capitolo del caso, rilanciato dalla serie di Sollima e dalle analisi approfondite del true crime italiano, riaccende l’attenzione su uno dei misteri più inquietanti della cronaca nera nazionale, offrendo un contributo importante alla memoria storica e alla ricerca della verità.
