Milano, 27 ottobre 2025 – È venuto a mancare Jack DeJohnette, uno dei più grandi batteristi jazz della storia, icona imprescindibile del panorama musicale mondiale. Nato a Chicago il 9 agosto 1942, DeJohnette ha lasciato un segno indelebile nel jazz contemporaneo grazie a una carriera che si è estesa per oltre sei decenni, attraversando diversi generi e sperimentazioni sonore.
Un maestro del jazz e innovatore della batteria
Jack DeJohnette si è distinto per il suo senso del tempo eccezionale, la grande inventiva e una capacità di improvvisazione unica, che lo hanno reso uno dei batteristi più influenti di sempre. Iniziò la sua carriera come pianista, ma scelse presto la batteria come strumento principale con cui ha esplorato stili che spaziano dall’hard bop al fusion, dal free jazz al post-bop. Tra i momenti più importanti della sua vita artistica vi è il periodo a fianco di John Coltrane nei primi anni Sessanta e poi il trasferimento a New York nel 1966, che gli permise di collaborare con figure di spicco come Jackie McLean e Charles Lloyd.

Nel 1969 l’invito di Miles Davis a sostituire Tony Williams nel suo gruppo rappresentò una svolta fondamentale, con la partecipazione a capolavori come Bitches Brew, album seminale che ha rivoluzionato il jazz. In quegli anni DeJohnette conobbe Keith Jarrett, con cui avrebbe dato vita a una lunga e fruttuosa collaborazione, diventando membro stabile del suo trio dal 1983.
Collaborazioni e progetti innovativi di Jack DeJohnette
Dopo l’esperienza con Davis, DeJohnette si è affermato come leader e co-leader di numerose formazioni innovative, tra cui i gruppi “Directions”, “New Directions” e “Special Edition”. La collaborazione con il trio Gateway, formato con John Abercrombie e Dave Holland, ha prodotto album molto apprezzati, mentre il progetto “Trio Beyond” ha omaggiato il repertorio di Tony Williams con il live “Saudades” (2006), esibendo ancora una volta la sua maestria.
Il suo equipaggiamento di riferimento include batterie Sonor Delite Set, piatti Sabian Jack DeJohnette Encore Series e bacchette Vic Firth, strumenti che hanno contribuito a definire il suo sound inconfondibile.
Un’eredità musicale senza tempo
Nel corso della sua carriera, DeJohnette ha pubblicato numerosi album da solista e in collaborazione con artisti di primo piano, ricevendo anche riconoscimenti prestigiosi come la candidatura al Grammy per “Music in the Key of Om” nel 2006. La sua capacità di fondere tradizione e innovazione lo ha reso un punto di riferimento imprescindibile per generazioni di musicisti e appassionati di jazz.
Jack DeJohnette lascia un’eredità musicale di valore universale, con una discografia e una storia artistica che continueranno a ispirare il jazz e la musica in generale per molti anni a venire.






