Roma, 29 luglio 2025 – Si è spento nel sonno all’età di 92 anni Enrico Lucherini, il leggendario press agent delle star italiane, pioniere nell’ideazione di un mestiere che ha rivoluzionato la promozione dello spettacolo nel nostro paese. Lucherini, che avrebbe compiuto 93 anni l’8 agosto, è stato il regista dietro il successo mediatico di icone come Sophia Loren, Claudia Cardinale e Monica Vitti, e il creatore di strategie pubblicitarie innovative che hanno segnato la storia del cinema italiano.
Enrico Lucherini: una carriera all’insegna dell’innovazione
Enrico Lucherini è universalmente riconosciuto come il primo a trasformare in professione l’attività di addetto stampa dedicato alle star del cinema. La sua carriera iniziò agli inizi degli anni Sessanta, quando Sophia Loren, incontrata sul set de La Ciociara (1960), gli confidò alcuni trucchi appresi dai grandi maestri di Hollywood, spingendolo così verso il mondo della promozione cinematografica. Dagli anni Sessanta fino al 2012, ha diretto con successo le agenzie Studio Lucherini-Rossetti-Spinola e successivamente Studio Lucherini-Pignatelli, consolidando la sua posizione al centro della comunicazione cinematografica italiana.
Tra i molti contributi memorabili, si ricorda il suo suggerimento determinante per la realizzazione di una delle scene più iconiche del cinema: il celebre bagno di Anita Ekberg nella Fontana di Trevi in La dolce vita di Federico Fellini.
“Lucherinata”: il genio della promozione tra realtà e finzione
Lucherini ha dato vita a uno stile unico, fatto di trovate pubblicitarie al limite tra verità e invenzione, tanto che il termine “lucherinata“ è entrato nel vocabolario del settore come sinonimo di un’abile mossa mediatica. Tra i suoi colpi più celebri vi furono la clamorosa fake news di una presunta relazione segreta tra Florinda Bolkan e Richard Burton, ideata per alimentare il gossip intorno al ricovero di Liz Taylor, e la messinscena di un falso annegamento di Agostina Belli per promuovere Sepolta viva (1973), con tanto di ambulanza e fotografi sul posto.
Queste “lucherinate” rappresentavano per lui un’estensione creativa del film stesso, con lo scoop e il clamore mediatico parte integrante dello spettacolo.
Una figura storica del cinema italiano
Oltre a essere un maestro della comunicazione, Lucherini era un personaggio carismatico e ironico, la cui vita è stata raccontata nel documentario Ne ho fatte di tutti i colori (2014) di Marco Spagnoli, presentato al Festival di Roma. Conosciuto come il più amato e temuto addetto stampa dello showbiz italiano, la sua casa ai Parioli era un punto di riferimento per attori e registi, un luogo ricco di memorabilia e aneddoti che raccontavano mezzo secolo di cinema.
Tra le tante collaborazioni, spiccano quelle con registi e film che hanno fatto la storia del cinema italiano, da Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri, vincitore dell’Oscar, a Mediterraneo di Gabriele Salvatores, passando per commedie cult come Vacanze di Natale e titoli di genere come Opera di Dario Argento.
Lucherini ha contribuito a plasmare l’immagine delle più grandi star italiane e ha lasciato un’eredità indelebile nel mondo della promozione cinematografica, diventando un simbolo di creatività e passione nell’industria dello spettacolo.






