Los Angeles, 11 ottobre 2025 – È morta a 79 anni Diane Keaton, una delle attrici più amate e riconoscibili del cinema americano. Icona di eleganza anticonformista e talento raffinato, Keaton lascia un’eredità immensa, segnata da ruoli che hanno definito intere generazioni di spettatori. Il suo nome resterà per sempre legato a quello di Woody Allen, con cui ha formato una delle coppie artistiche più celebri della storia del cinema.
La carriera e il sodalizio con Woody Allen
Nata nel 1946 a Los Angeles, Diane Hall (questo il suo nome all’anagrafe) fu la più giovane di quattro figli. Dopo gli esordi teatrali, si impose come una delle figure più brillanti del cinema degli anni Settanta. Il suo primo grande successo arrivò con Provaci ancora, Sam (1972), seguito da una serie di collaborazioni memorabili con Woody Allen: Il dormiglione, Amore e guerra, Interiors, Radio Days, Misterioso omicidio a Manhattan e soprattutto Io e Annie (1977), che le valse il premio Oscar come miglior attrice protagonista.
Con Allen condivise anche una lunga relazione sentimentale, trasformata nel tempo in una profonda amicizia. Il loro legame professionale portò alla creazione di personaggi complessi, ironici e autentici, simbolo di una nuova femminilità capace di combinare intelligenza, fragilità e indipendenza.
Il successo nel “Padrino” e una carriera lunga cinquant’anni
Parallelamente, Keaton lasciò il segno in un altro capitolo fondamentale del cinema mondiale: la saga del Padrino di Francis Ford Coppola, dove interpretò Kay Adams, la moglie di Michael Corleone (Al Pacino). La sua interpretazione contribuì a rendere ancora più profondo il conflitto morale e familiare al centro della trilogia.
Nel corso della sua lunga carriera ottenne una seconda candidatura all’Oscar per La stanza di Marvin (1996) e fu protagonista di numerosi successi, tra cui Reds di Warren Beatty, Il club delle prime mogli, Tutto può succedere di Nancy Meyers e la saga di Book Club, che la consacrò anche tra le icone del cinema maturo e ironico.
Una donna libera e fuori dagli schemi
Mai sposata, Diane Keaton ebbe relazioni importanti con Warren Beatty, Woody Allen e Al Pacino, ma scelse di vivere da sola, adottando due figli. Nel 2017, in un’intervista a People, raccontò di aver lottato contro la bulimia negli anni giovanili, una battaglia che affrontò con lucidità e coraggio.
«Era una malattia mentale legata al bisogno di avere troppo», disse allora, dimostrando ancora una volta la sua sincerità disarmante.
L’eredità di una leggenda
Diane Keaton resterà per sempre la donna con il cappello e il sorriso ironico, capace di incarnare la libertà, l’intelligenza e l’eleganza del cinema americano. Dalla New York intellettuale di Manhattan alla drammatica intensità del Padrino, la sua arte ha attraversato epoche e generazioni, lasciando un segno indelebile nella storia del grande schermo.






