Si è spenta nel sonno la scorsa notte, a Roma, Adriana Asti, celebre attrice e figura centrale dello spettacolo italiano. Aveva 94 anni. Era nata a Milano il 30 aprile 1931, città alla quale è rimasta sempre legata nello spirito. La sua lunga carriera, che ha avuto respiro anche europeo, è iniziata in modo fulminante a teatro, accanto a maestri come Giorgio Strehler e Luchino Visconti, con cui aveva un legame speciale.
La carriera di Adriana Asti
La Asti è stata una protagonista indiscussa della scena teatrale, tanto da ispirare Natalia Ginzburg a scrivere per lei la commedia Ti ho sposato per allegria. Anche nel cinema ha lasciato il segno, a partire da Prima della rivoluzione di Bernardo Bertolucci, con cui ebbe anche una relazione sentimentale. Ha lavorato con registi come Luca Ronconi, Susan Sontag (che le affidò un testo di Pirandello), e Luis Buñuel, con cui partecipò al film Il fantasma della libertà. Indimenticabile anche la sua fase più audace con Tinto Brass in Caligola, che lei stessa, con la consueta ironia, definì l’inizio di una piccola corrente “erotica”.
Ha interpretato anche Old Times di Harold Pinter, ancora sotto la guida del conte Visconti, e ha avuto una relazione privilegiata con lo psicanalista Cesare Musatti, che lei avvicinava idealmente a Jean Cocteau, entrambi legati alla sua sensibilità artistica. Uno dei suoi momenti più alti fu con Samuel Beckett, in Giorni felici diretto da Bob Wilson.
Sposata con Giorgio Ferrara, con cui ha condiviso molte esperienze sia personali che artistiche – tra cui Danza di morte di Strindberg con la regia di Ronconi – ha saputo spaziare anche nel cinema contemporaneo, partecipando con intensità al film La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana, nel ruolo della madre.
Forte il legame di stima e affetto con Franca Valeri, con cui recitò in Tosca e le altre due, e memorabile anche il suo lavoro nel doppiaggio, sempre vissuto con profondità emotiva, come ne La ragazza con la valigia. Adriana Asti è stata una figura fondamentale della cultura italiana, legata da forti amicizie a grandi intellettuali, come Pier Paolo Pasolini, per il quale interpretò la madre in un film di Abel Ferrara. Per decenni è stata una presenza imprescindibile del teatro e del cinema italiani.






