Lecco, 4 novembre 2025 – Si è tenuta oggi al Tribunale di Lecco un’udienza decisiva nel processo che vede Marco Castoldi, noto con lo pseudonimo di Morgan, imputato per stalking e diffamazione aggravata contro l’ex compagna, la cantautrice Angelica Schiatti. Nel corso dell’udienza, il cantautore ha versato un acconto di 100mila euro come risarcimento, somma indicata dalla giudice Martina Baggio come soglia minima di congruità.
Il risarcimento e la volontà di proseguire del procedimento
Nonostante l’accettazione di questa somma da parte di Angelica Schiatti, assistita dall’avvocata Maria Nirta, la querela non è stata ritirata, pertanto il procedimento penale proseguirà. La prossima udienza è stata fissata per il 9 dicembre, data in cui il Tribunale potrebbe pronunciarsi sulla questione di legittimità costituzionale riguardante l’applicabilità dell’articolo 162-ter del codice penale, che consente l’estinzione del reato solo in presenza di risarcimento integrale, norma che esclude però il caso dello stalking.

In precedenza, Morgan aveva offerto un risarcimento di 15mila euro, ritenuto “non congruo” dal Tribunale alla luce della gravità delle accuse e dell’entità del danno subito da Angelica, definito dalla giudice “importante” e significativo sulla serenità della vittima.
Le accuse nei confronti di Morgan e il profilo di Angelica Schiatti
Secondo l’accusa, Marco Castoldi avrebbe posto in essere una serie di comportamenti persecutori e diffamatori a danno di Angelica Schiatti, cantante e musicista attiva dal 2012, nota per la sua carriera solista e per la partecipazione al gruppo Santa Margaret. Schiatti ha pubblicato lo scorso anno il suo terzo album Sconosciuti Superstar, affermandosi nel panorama musicale italiano contemporaneo.
Morgan, invece, figura di spicco del pop rock italiano fin dagli anni ’90, fondatore dei Bluvertigo e artista solista pluripremiato, rimane al centro di un dibattito legale che riflette la complessità del diritto penale in materia di stalking e risarcimento del danno.
L’iter giudiziario prosegue, con il Tribunale chiamato a valutare non solo la legittimità delle norme applicate, ma anche il bilanciamento tra responsabilità penale e risarcimento civile in un caso che ha acceso l’attenzione mediatica nazionale.

