Paul Daniel “Ace” Frehley, cofondatore e iconico chitarrista solista dei Kiss, si è spento all’età di 74 anni. L’artista, membro della Rock and Roll Hall of Fame, non si è ripreso dalle ferite riportate in seguito a una caduta avvenuta il mese scorso. La notizia della sua morte è stata confermata dalla famiglia, che ha espresso in un comunicato il proprio profondo dolore, ricordandolo come una persona capace di trasmettere forza, gentilezza e gioia a chiunque lo conoscesse.
Il dolore della famiglia e dei compagni di band
Nel messaggio diffuso dai familiari si legge che Ace Frehley è stato accompagnato con amore e serenità nei suoi ultimi momenti, circondato da pensieri e preghiere affettuose. “La portata della sua scomparsa è di proporzioni epiche – hanno scritto – e il suo ricordo vivrà per sempre attraverso le sue opere e le persone che ha toccato con la sua musica e la sua umanità”. Anche Paul Stanley e Gene Simmons, suoi compagni di lunga data, hanno voluto ricordarlo con parole commosse: “Siamo distrutti dalla perdita di Ace. È stato un pilastro fondamentale del rock, insostituibile durante i momenti più formativi della storia dei Kiss”.
La carriera di Ace Frehley
Ace Frehley si unì ai Kiss nel 1972, completando la formazione con Stanley, Simmons e il batterista Peter Criss. Fu protagonista dei momenti più importanti della band, contribuendo in modo decisivo al suo stile sonoro e alla sua immagine. Nel 1982 lasciò il gruppo per dedicarsi a una carriera solista, per poi tornare nel 1996 in occasione del tour di reunion che riportò insieme la formazione originale, restando fino al 2002. Negli anni trascorsi lontano dai Kiss, si concentrò sui suoi progetti personali, tra cui la band Frehley’s Comet, e pubblicò diversi album di successo.
L’artista dietro la maschera
Nel 1978, quando ciascun membro dei Kiss pubblicò un disco da solista, quello di Frehley fu considerato da molti fan e critici il migliore. Conteneva, tra gli altri brani, la celebre reinterpretazione di New York Groove, divenuta uno dei suoi cavalli di battaglia. Nato nel Bronx in una famiglia di musicisti, Ace ricevette la sua prima chitarra elettrica come regalo di Natale nel 1964. Da autodidatta, sviluppò uno stile originale ispirandosi a leggende come Jimi Hendrix, Jeff Beck e i Rolling Stones.
Ace Frehley dalle origini alla consacrazione
Il suo soprannome “Ace”, che in inglese significa “asso”, gli fu dato per il successo che aveva con le ragazze, ma divenne presto sinonimo del suo talento. Dopo aver suonato in varie band giovanili, tra cui i Cathedral e i Molimo, nel 1972 rispose a un annuncio sul Village Voice in cui i Kiss cercavano un nuovo chitarrista. Si presentò all’audizione indossando una scarpa rossa e una arancione: un dettaglio che lasciò i futuri compagni perplessi, ma la sua bravura li convinse immediatamente. Fu così che nacque una carriera destinata a lasciare un segno indelebile nella storia del rock.
Un’eredità destinata a durare
Ace Frehley non fu solo un chitarrista virtuoso, ma anche un simbolo di creatività e indipendenza artistica. Il suo modo di suonare, potente e melodico allo stesso tempo, contribuì a definire il suono dei Kiss e a ispirare generazioni di musicisti. La sua morte rappresenta la fine di un’epoca, ma la sua influenza continuerà a vivere nei riff, nei dischi e nei ricordi di chi ha amato la sua musica e la sua energia inconfondibile.
