Fa ancora discutere il caso della raccolta firme per non dedicare una via di Molteno, paese della Brianza e ultima sua dimora, a Lucio Battisti.
Una via per Lucio Battisti a Molteno
Al bar del centro, tra un caffè e una partita a briscola, ognuno dice la sua. “Le cause legali con la vedova sono durate anni, e ora dovremmo pure intitolargli una via?“, commenta qualcuno, lasciando cadere l’asso di coppe sul tavolo. “Io invece sono contento, se lo merita, è stato un grande“, ribatte un altro, tra una primiera e un settebello. La discussione si accende, ma più per le carte che per Lucio Battisti. “I cittadini di Molteno sono come lui: riservati. E in fondo la questione interessa solo chi vive in via Aldo Moro“, conclude il sindaco Giuseppe Chiarella.
La decisione di dedicare una strada a Lucio Battisti, musicista, cantante e poeta, ha suscitato la protesta dei residenti lungo il vialone che porta al Dosso di Coroldo, frazione collinare del piccolo borgo brianzolo dove l’artista ha vissuto dal 1973 fino alla sua morte nel 1998. Quel luogo, per lui rifugio per venticinque anni, fu anche la “Brianza velenosa” cantata in Una giornata uggiosa.
La petizione per rinunciare all’intitolazione
Tra le villette immerse nel verde è nata una petizione, con 117 firme protocollate in Comune e inviate anche alla Prefettura, per chiedere di rinunciare alla modifica di una parte di via Aldo Moro — meno di un chilometro, una trentina di abitazioni — in via Lucio Battisti. Vecchie tensioni, la lunga causa tra amministrazione e eredi per il festival a lui dedicato, lo spostamento della salma e il timore di nuovi problemi burocratici hanno alimentato il malumore.
“Sarebbe stato opportuno un incontro preliminare per informare i residenti — spiegano gli abitanti — Le rassicurazioni sul supporto comunale non bastano: non si parla delle eventuali spese per la nuova denominazione“. “Siamo qui dal 1990 — aggiunge Christian Broch, presidente della Cooperativa sociale Accoglienza e Lavoro, che sostiene alcolisti e tossicodipendenti — Battisti e Mogol sono stati nostri vicini: con il primo non abbiamo mai avuto rapporti, mentre Giulio Rapetti ci ha aiutato molto. Abbiamo firmato la petizione perché il cambio del nome comporterebbe disagi. Inoltre, Aldo Moro per noi è un simbolo: la sua figura e le sue parole sono parte della nostra identità“.
Lucio Battisi, il ricordo di Mogol
“Lucio decise di trasferirsi a Molteno dopo di me, quando io ero già al Dosso di Coroldo — ricorda Mogol — È stato un periodo meraviglioso. Non capisco le polemiche: è giusto che gli venga dedicata una via, i suoi meriti come musicista e interprete sono enormi. I cittadini di Molteno dovrebbero esserne fieri“.
La petizione
Nella lettera che accompagna la raccolta firme, però, non mancano riferimenti ai contrasti del passato, a partire dalla causa che vide il Comune prevalere in Cassazione sugli eredi di Lucio Battisti riguardo al festival organizzato in suo onore. “Le vie legali per impedire al Comune di ricordare l’artista, così come la traslazione dei suoi resti, hanno ferito la comunità moltenese dopo anni di rispettosa convivenza“.
Il sindaco di Molteno, Chiarella, invita alla calma: “È tempo di superare i rancori e onorare la memoria di Battisti. I rapporti con la famiglia si sono ristabiliti e ogni decisione è stata presa in accordo con la vedova, Grazia Letizia Veronese. Dobbiamo riconoscenza a un artista che ha lasciato un patrimonio culturale immenso“. Poi aggiunge: “Posso garantire che non ci saranno disagi, ma convocherò comunque i cittadini. Delle 117 firme, 44 provengono da persone non residenti a Molteno. Decideremo insieme se proseguire l’iter. A mio avviso, si tratta di un omaggio dovuto“.
