Milano, 17 ottobre 2025 – Umberto Orsini, una delle voci più autorevoli del teatro e del cinema italiano, ha ricevuto oggi dall’Università IULM di Milano la laurea magistrale honoris causa in Televisione, Cinema e New Media. L’evento ha rappresentato per l’attore un momento di profonda emozione e riflessione sul suo percorso artistico.
Umberto Orsini: una carriera che chiude un cerchio

Con la sua consueta ironia, Orsini ha commentato il conferimento del titolo con un sorriso: “Da oggi mi chiamate dottore“. Nel corso della cerimonia, l’attore ha ripercorso le tappe della sua lunga e prestigiosa carriera, definendo questo riconoscimento come “la chiusura di un cerchio” iniziato molti anni fa, quando decise di abbandonare l’università per dedicarsi completamente al teatro e all’Accademia. “Il circo si chiude ed eccomi qui”, ha affermato, confessando di aver cercato di contenere l’emozione, “perché alla mia età ci si commuove facilmente”.
Nato a Novara nel 1934, Orsini si è formato all’Accademia nazionale di arte drammatica e ha ottenuto i primi successi teatrali con la compagnia dei Giovani diretta da Giorgio De Lullo. Nel corso di oltre sette decenni di carriera ha lavorato con registi di spicco come Luchino Visconti, Luca Ronconi e Gabriele Lavia, alternando ruoli di grande impegno interpretativo nel teatro classico e moderno. Al cinema, ha esordito con Federico Fellini ne La dolce vita (1959) e si è affermato con film come La caduta degli dei e Ludwig di Visconti.
Un futuro sul palcoscenico
Durante l’evento, Orsini ha annunciato anche il suo imminente ritorno in teatro con una tournée che toccherà diverse città italiane, con una tappa milanese al Teatro Paolo Grassi a partire dal 2 dicembre per tre settimane. “È uno spettacolo bellissimo – ha detto – e naturalmente vi aspetto tutti”.
Questo nuovo impegno si inserisce in un momento di intensa attività artistica per Orsini, che ha recentemente portato in scena, con la regia di Massimo Popolizio, Prima del Temporale, un intenso monologo in cui rivive frammenti della sua vita e della storia del teatro italiano. Lo spettacolo, presentato al Festival di Spoleto, affonda le radici nella sua autobiografia Sold out e si caratterizza per un uso evocativo di suoni, immagini e ricordi che attraversano la memoria dell’attore.
L’Università IULM, da sempre attenta alla cultura e all’innovazione nei settori della comunicazione e dello spettacolo, ha così voluto celebrare una figura che ha segnato profondamente la storia del teatro e del cinema in Italia, confermando il proprio impegno nell’ambito delle arti performative e dei nuovi media.






