Roma, 10 ottobre 2025 – È arrivato nelle sale italiane il film “Springsteen: Liberami dal nulla”, diretto da Scott Cooper e interpretato da Jeremy Allen White nei panni di Bruce Springsteen. Il lungometraggio, distribuito da 20th Century Studios e in uscita il 23 ottobre, racconta un capitolo cruciale della vita del celebre cantautore statunitense, focalizzandosi sulla genesi del suo album iconico del 1982, “Nebraska”.
Il ritratto umano di Bruce Springsteen

Jeremy Allen White interpreta un Bruce Springsteen alle prese con un profondo momento di crisi personale, segnato dal confronto con traumi del passato, in particolare i difficili rapporti con il padre, e dalle decisioni che hanno plasmato la sua carriera musicale e la sua vita negli ultimi quarant’anni. L’attore ha confessato di aver inizialmente esitato ad accettare il ruolo, consapevole della grande responsabilità nel rappresentare una figura tanto amata e iconica. Solo dopo aver ricevuto l’incoraggiamento diretto dello stesso Springsteen, ha deciso di accettare la sfida, impegnandosi anche a imparare a cantare e suonare la chitarra per rendere la performance ancora più autentica.
Il regista Scott Cooper, noto per film come Crazy Heart e Black Mass, ha voluto mettere in luce l’aspetto più umano e vulnerabile del Boss, allontanandosi dall’immagine dell’icona per raccontare l’uomo dietro la musica. “Nebraska”, inciso con un semplice registratore a quattro piste nella camera da letto di Springsteen nel New Jersey, è un album che rappresenta un momento di isolamento e introspezione per l’artista, ma anche una riflessione sulle tensioni sociali e il malessere che ancora oggi attraversano l’America.
Un album senza tempo e un’eredità culturale
L’album “Nebraska” è considerato da molti come uno dei lavori più significativi di Springsteen, un disco acustico e tormentato che racconta storie di anime perse e persone ai margini della società che faticano a realizzare il sogno americano. Cooper sottolinea come questo album resti estremamente attuale, riflettendo le difficoltà morali e spirituali del presente. Il regista definisce “Nebraska” come il disco “più punk” del cantautore, non per il suono, ma per lo spirito anticonformista con cui è stato realizzato.
Il film arriva in un momento significativo anche per gli appassionati di Springsteen: il 24 ottobre sarà infatti pubblicata la “Nebraska ’82: Expanded Edition”, un cofanetto che include registrazioni inedite, sessioni con la E Street Band e una recente performance dal vivo dell’album.
Bruce Springsteen, nato a Long Branch nel New Jersey il 23 settembre 1949, è una delle figure più emblematiche della musica rock americana, con una carriera che abbraccia oltre cinquant’anni e numerosi riconoscimenti, tra cui venti Grammy Awards e una medaglia presidenziale della libertà. La sua musica ha raccontato la vita degli “ultimi” d’America, unendo impegno sociale e straordinaria capacità di narrazione musicale.
Con questo film, il pubblico ha l’opportunità di immergersi in un momento cruciale della vita di un artista che, nonostante la fama globale, continua a parlare con sincerità e profondità delle sfide e delle speranze che attraversano la società contemporanea.
Fonte: Marco Vesperini - Allen White è The Boss al cinema: "Springsteen parla del malessere presente anche oggi" [ENG]






