San Sebastián, 26 settembre 2025 – Durante il prestigioso Festival internazionale del cinema di San Sebastián, l’attrice e produttrice statunitense Jennifer Lawrence ha rilasciato dichiarazioni forti e impegnate riguardo al conflitto in corso nella Striscia di Gaza e al tema della censura negli Stati Uniti.
Jennifer Lawrence denuncia un genocidio a Gaza
Intervenuta in conferenza stampa per presentare il suo nuovo film Die, My Love, diretto da Lynne Ramsay e ispirato al romanzo di Ariana Harwicz, Jennifer Lawrence ha risposto con fermezza alle domande dei giornalisti riguardo all’offensiva israeliana a Gaza. “Sono terrorizzata. È mortificante. Quello che sta accadendo non è altro che un genocidio ed è terribile”, ha dichiarato l’attrice. Con oltre 65.000 morti e 160.000 feriti, gran parte dei quali civili palestinesi, il conflitto ha causato una devastazione umanitaria senza precedenti dal 7 ottobre 2023, data degli attacchi di Hamas in Israele.
Lawrence ha inoltre espresso profonda preoccupazione per il clima politico negli Stati Uniti. L’attrice ha parlato di un crescente disprezzo per la verità e la normalizzazione della menzogna tra i politici, un esempio negativo che rischia di influenzare le nuove generazioni: “Quello che mi rattrista è il disprezzo nel discorso politico americano, e come questo diventerà normale per i ragazzi di oggi”.
Il ruolo di Lawrence nel mondo del cinema e il suo impegno sociale
Nonostante la pressione del festival, durante il quale un moderatore ha tentato di limitare le discussioni politiche, Jennifer Lawrence ha invitato il pubblico a mantenere l’attenzione sulle responsabilità politiche reali, evitando di rivolgere la propria rabbia verso attori e artisti. Questo riferimento sembra legato al recente appello di oltre 400 figure del mondo dello spettacolo per un boicottaggio delle istituzioni cinematografiche israeliane accusate di complicità in crimini contro i palestinesi. A differenza di molti colleghi come Mark Ruffalo, Emma Stone e Joaquin Phoenix, Lawrence non ha aderito a questa iniziativa, né ha firmato la controlettera che critica tale boicottaggio come censura arbitraria.
Riguardo alla libertà di espressione negli Stati Uniti, l’attrice ha espresso la sua preoccupazione: “La nostra libertà di parola e di espressione è sotto attacco. Il mondo del cinema e festival come questo sono fondamentali per imparare gli uni dagli altri, per riconoscere la nostra connessione e il diritto all’empatia e alla libertà”.






