Roma, 28 novembre 2025 – Con l’uscita del suo nuovo album Funny Games, Emanuele Frasca, in arte Noyz Narcos, torna a farsi sentire con una voce tagliente e senza compromessi nel panorama del rap italiano. L’artista romano, attivo dal 1996 e noto per il suo stile hardcore hip hop e horrorcore, non nasconde il suo disappunto verso il sistema politico e culturale contemporaneo, ma offre anche riflessioni pungenti sulla musica e la scena rap attuale, raccontando inoltre il percorso artistico che ha portato alla realizzazione del suo ultimo lavoro.
La denuncia sociale e la genesi di Funny Games
Noyz Narcos non usa mezzi termini a FQ Magazine nel descrivere la sua visione del governo italiano: “Il governo ce l’ha messo nel cu*o a tutti quanti”, afferma senza esitazioni, rimarcando come la politica abbia saputo imporsi attraverso la diffusione di programmi televisivi “spazzatura” come “Temptation Island”, che distolgono l’attenzione dei cittadini dalle questioni reali e urgenti. Questa riflessione si incarna anche nei testi del disco, con brani come “Ultimo Banco”, dove si esprime il desiderio di ribellione contro un sistema che, a suo dire, ha “trasformato questo paese in un inferno”.
Il titolo Funny Games è un omaggio al celebre film di Michael Haneke, simbolo di una violenza casuale che può colpire chiunque, con un richiamo visivo – la copertina – che stempera l’intensità del contenuto attraverso un font volutamente “demenziale”. La produzione artistica è affidata principalmente a Sine, con cui Noyz ha lavorato per un anno intero, un tempo che considera il minimo indispensabile per realizzare un album di qualità.
Il progetto vanta collaborazioni di rilievo tra cui Achille Lauro, Conway The Machine, Gast, Guè Pequeno, Jake La Furia, Kid Yugi, Madame, Nerissima Serpe, Papa V e Shiva, a testimonianza del rispetto e della stima che Noyz continua a mantenere nel panorama musicale.
Collaborazioni e opinioni sulla scena musicale
Tra i featuring, spicca la stima verso Achille Lauro, artista che ha visto crescere e trasformarsi in un punto di riferimento della scena musicale italiana. “Assistere alla sua ascesa è stato quasi un traguardo della nostra zona”, racconta Noyz, sottolineando la versatilità di Lauro, capace di spaziare tra diversi generi musicali senza paura di sperimentare. Senza il suo contributo, il disco forse non sarebbe neppure uscito.

Riguardo a Madame, Noyz sottolinea la qualità della scrittura: “È una di quelle che scrive meglio, buca lo schermo col microfono”. Il brano “Sniper”, realizzato insieme, si distanzia dalla tendenza di inserire una voce femminile solo per facilitare il passaggio radiofonico, una pratica che Noyz ha sempre detestato perché svilisce la purezza del rap.
Il rapper romano, che ha mosso i primi passi nella scena underground degli anni Novanta e ha fondato l’etichetta Traffik Records, parla con disincanto della realtà artistica contemporanea. “Alcuni artisti sono improvvisati, durano qualche anno e poi, quando spariscono, non sanno neanche montare una lampadina”, dichiara. La nuova generazione è spesso supportata da budget ingenti, video di alto livello e produttori affermati, ma manca quella genuinità e lotta tipica di chi proviene dal vero underground, dove la mancanza di risorse è la normalità.
Nonostante tutto, Noyz insiste sull’importanza dell’autonomia: “Gli artisti se la devono cavare da soli. Questa cosa di combinare le canzoni a tavolino per far emergere il rapper la fanno le etichette, non i rapper”. Per lui, la musica deve nascere spontaneamente, senza che qualcuno “apparecchi la tavola”.
Noyz Narcos e la visione critica della cultura pop e del rap italiano
Noyz non risparmia critiche alla scena rap attuale, definendola “molto omologata”. “I rapper sono tutti vestiti uguali, con gli stessi brand, non fanno più ricerca”, afferma con franchezza. A riguardo dei marchi di alta moda, il rapper dichiara: “I brand di alta moda mi fanno schifo al ca*zo, non mi rispecchiano”. Un rifiuto netto di un fenomeno ormai dilagante di estetizzazione e uniformità nel look che, secondo lui, impoverisce la scena e ne snatura la vera essenza.
Questa posizione riflette una lunga carriera dedicata a raccontare le periferie, le strade e i quartieri di Roma, dove Noyz ha vissuto e lavorato per anni senza mai dimenticare la sua origine. Parlando delle periferie, cita un’intervista di Carlo Verdone che evidenzia come siano “i luoghi più creativi” e “dove c’è più fermento”, perché la mancanza di risorse spinge i giovani a inventarsi opportunità artistiche e culturali in autonomia.
Un percorso artistico solido e indipendente
Emanuele Frasca, nato a Roma nel 1979, è una figura di riferimento dell’hardcore hip hop italiano. Dopo i primi passi con i gruppi TBF Crew e Savage Boys, ha fondato nel 1996 la sua carriera solista, pubblicando nel 2005 il suo primo album Non dormire. Nel corso degli anni ha consolidato la sua posizione con dischi come Verano Zombie, Guilty, Monster e Localz Only, quest’ultimo prodotto in collaborazione con Fritz da Cat e distribuito da Universal Music Group.
Noyz Narcos ha inoltre partecipato a numerosi progetti collettivi, come il TruceKlan e la Black Bandana Click (B.B.C.), e ha collaborato con artisti di punta della scena hip hop italiana, quali Club Dogo, Marracash, Fabri Fibra, e molti altri. La sua carriera è caratterizzata da una forte attenzione alla qualità artistica, con produzioni curate e testi che trattano temi sociali, disagio esistenziale e realtà di strada con crudezza e autenticità.
Attraverso “Funny Games”, Noyz conferma la sua volontà di restare fedele a sé stesso e alle sue radici, facendo emergere una voce sincera e irriverente in un panorama musicale spesso dominato dalla spettacolarizzazione e dalla superficialità.






