I Red Clay Strays non sono una band rock and roll tipica. Mentre l’industria musicale spesso celebra l’ego, la fama e la ricchezza, questo gruppo di Mobile, Alabama, si distingue per una profonda etica del lavoro, una mentalità altruistica e un legame quasi sacro con i suoi fan. La loro musica, caratterizzata da un sound molto unico e divertente, raggiunge però in particolare una fanbase composta da “persone tristi e depresse”.
L’impatto della loro musica non è teorico. Ospite al Joe Rogan Expereience, un membro della band ha raccontato una storia commovente di una donna che aveva deciso di togliersi la vita. Mentre aspettava che gli effetti di una grande quantità di pillole facessero effetto, è partita la loro canzone “I’m Still Fine”, che l’ha in qualche modo “risvegliata”. La donna ha immediatamente chiamato sua sorella ed è stata salvata in ospedale. Storie come questa sono la vera spinta per la band. “È quello che ci dà soddisfazione,” ha commentato il gruppo, sottolineando come l’esperienza di un tour possa essere molto dura e faticosa. Se stessero suonando solo per la popolarità o per i soldi, non sarebbe sufficiente a farli andare avanti.
Alle origini dei Red Clay Strays
La storia della band è iniziata in modo decisamente umile. Hanno iniziato a fare tour nel 2018, utilizzando l’Acadia di Andrew. Il manager, Drew, non aveva alcuna esperienza pregressa nel settore; in realtà, stava studiando per diventare insegnante di scuola media e allenatore di football. Drew decise di fare tutto il possibile per aiutarli a emergere, imparando il mestiere sul campo. Non conoscendo le tariffe standard (come la commissione del 15% per agenti e manager), inizialmente davano al loro manager una quota equa, che gli ha permesso di rimettersi in piedi.
Drew si dedicava a tempo pieno alla causa, sedendosi tra un turno di lavaggio di sospensori all’università e l’altro, scrivendo numeri su Post-it notes e chiamando incessantemente persone finché qualcuno non rispondeva per chiedere l’email per il booking. Il chitarrista, Zach, si è unito alla band dopo una serie di audizioni andate male, dimostrandosi immediatamente un “grande chitarrista”. Il bassista Andrew e il batterista John hanno invece dimostrato subito una chimica incredibile, connettendosi immediatamente sulla prima canzone e mostrando un’intesa sul palco quasi telecinetica.

Una filosofia di vita e di gruppo
Ciò che tiene uniti i Red Clay Strays, nonostante lo stress e i conflitti tipici di un tour costante, è un ethos comune. Hanno dovuto imparare a comunicare e a “parlare dei propri sentimenti”. Essendo in cinque, si controllano a vicenda: “diciamo sempre che il branco correggerà”.
Il loro approccio è guidato da una fede profonda: “Non lo sto facendo per me, lo sto facendo per realizzare la mia chiamata che Dio mi ha dato,” ha dichiarato un membro, riflettendo la convinzione che la vita e il talento siano temporanei. Lavorare sodo e fidarsi di Dio è l’unica risposta che riescono a dare a chi chiede come si ottiene il successo. Non credono nell’idea di “farcela” come un obiettivo finale: “Arrivare è come il film in cui le persone si tengono per mano e si allontanano al tramonto. È una stron*ata. Devi svegliarti la mattina”.
Questo spirito critico verso sé stessi è una loro forza. L’attitudine ad essere iper-critici li costringe a lavorare costantemente per migliorarsi.
La band continua a utilizzare la propria piattaforma per promuovere l’umanità sopra la politica. A seguito di eventi che li hanno disgustati, hanno deciso di lanciare il loro nuovo singolo, “People Hating”, anticipando l’uscita prevista per ottobre. L’obiettivo è chiaro: “Dobbiamo smettere di ucciderci a vicenda a causa delle convinzioni e smettere di odiarci a causa delle convinzioni”. Il nuovo album è previsto per l’estate dell’anno prossimo.






