Roma, 18 ottobre 2025 – Nel corso della Festa del Cinema di Roma è stato presentato fuori concorso nella sezione Freestyle il film La camera di consiglio, diretto da Fiorella Infascelli. Il lungometraggio, con protagonisti Sergio Rubini e Massimo Popolizio, racconta una pagina cruciale della storia giudiziaria italiana: i 35 giorni in cui la giuria popolare del maxiprocesso a Cosa Nostra fu chiamata a esprimersi sulle condanne di 470 imputati, un momento che ha segnato una svolta nella lotta alla mafia.
Il coraggio dei giudici e dei giurati nel maxiprocesso

“La mafia ha cambiato pelle – ha dichiarato la regista Infascelli – oggi si insinua nella finanza, nelle banche, nelle istituzioni. È più difficile da identificare perché non ci sono più morti per strada. Ma la guerra si può vincere, come diceva Giovanni Falcone, e il maxiprocesso lo dimostrò: si poteva vincere, e si poteva farlo in Sicilia con giurati siciliani”. Il film si concentra sull’ottava giornata trascorsa nel bunker dell’Ucciardone a Palermo, illuminando le dinamiche umane di quei momenti: le paure, il coraggio, la sensibilità dei giurati, e il confronto tra il presidente Alfonso Giordano, interpretato da Rubini, e il giudice a latere Pietro Grasso, interpretato da Popolizio.
Rubini ha sottolineato come Giordano fosse un giudice proveniente dal civile, inizialmente guardato con sospetto, ma che seppe mantenere la fermezza e il rispetto delle regole, evitando la giustizia sommaria. Popolizio, invece, ha raccontato di essersi confrontato direttamente con Grasso, ancora in vita, e di aver interpretato un personaggio più istintivo ma appassionato, dove lo scontro civile genera positività e rigore nel processo decisionale.
Attentato a Sigfrido Ranucci e clima di tensione a Roma
Nella stessa settimana, a Roma, il giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, è stato vittima di un grave attentato dinamitardo che ha distrutto la sua auto e danneggiato quella della figlia. Ranucci, sotto scorta dal 2021 a causa delle minacce mafiose, è stato preso di mira nella tarda serata del 16 ottobre 2025. Secondo testimonianze raccolte nel quartiere di Campo Ascolano, dove abita, l’esplosione non sarebbe stata un episodio isolato: negli ultimi mesi sono stati segnalati altri scoppiettii e colpi di pistola, probabilmente test per valutare la reazione delle forze dell’ordine.
Il quartiere è scosso dall’accaduto e questa mattina si è svolto un sit-in di solidarietà organizzato dal Comitato di Campo Ascolano, con il messaggio emblematico “Siamo noi la scorta di Sigfrido”. Le forze dell’ordine stanno indagando su un uomo incappucciato avvistato poco prima dell’esplosione, mentre si valutano possibili collegamenti con una Fiat 500 X rubata ritrovata nelle vicinanze.
Ranucci è noto per le sue inchieste di grande impatto contro la mafia e altre forme di criminalità, e continua a rappresentare una figura di rilievo nel giornalismo d’inchiesta italiano, nonostante i rischi che la sua attività comporta.
Fonte: Marco Vesperini - Festa del Cinema Roma, presentato 'La camera di consiglio' film sul Maxiprocesso






