La 77ª edizione degli Emmy Awards si è svolta al Peacock Theater di Los Angeles, trasmessa negli Stati Uniti da CBS e in streaming su Paramount+, mentre in Italia il pubblico ha potuto seguirla su Sky Atlantic e NOW. A condurre la cerimonia è stato il comico Nate Bargatze, che con ironia e leggerezza ha accompagnato i momenti più solenni e quelli più emozionanti. Come da tradizione, il red carpet ha offerto una parata di look scintillanti e ultra glamour, ma il cuore della serata è stato l’annuncio dei vincitori, capaci di riscrivere la mappa delle produzioni televisive più amate e premiate del 2025.
Le serie più premiate
A dominare l’edizione è stata la comedy di Apple TV+ The Studio, che ha conquistato complessivamente 13 statuette tra Primetime e Creative Arts Emmy, confermandosi la rivelazione assoluta della stagione. Subito dietro si piazzano The Penguin con 9 premi, Adolescence con 8 e The Pitt con 5, quest’ultima attesissima anche in Italia, dove debutterà prossimamente su Sky e NOW.
Nonostante le grandi aspettative, con ben 27 candidature, Scissione (Severance) non è riuscita a trionfare come previsto, pur portando a casa riconoscimenti importanti per il cast. Altri titoli molto presenti nelle nomination erano The White Lotus e The Studio (23 candidature ciascuno), The Last of Us (16), Andor e Hacks (14 a testa), mentre House of the Dragon ha ottenuto sei menzioni e Dune: Prophecy quattro. Anche l’italiano The Day of the Jackal di Sky Original era riuscito a strappare una candidatura, segno dell’attenzione sempre crescente verso le produzioni europee.
Comedy: la consacrazione di The Studio
Il premio per la miglior serie comica è andato proprio a The Studio, ideata da Seth Rogen ed Evan Goldberg, che racconta le vicende di Matt Remick, neo-direttore dei Continental Studios impegnato a salvare la compagnia dalle difficoltà del settore. Una satira pungente e intelligente sull’industria hollywoodiana, sostenuta da un cast di alto livello con Catherine O’Hara, Ike Barinholtz, Chase Sui Wonders e Kathryn Hahn. La serie è già stata rinnovata per una seconda stagione, a conferma del suo impatto immediato.
Sul fronte delle interpretazioni comiche, lo stesso Seth Rogen ha vinto l’Emmy come miglior attore protagonista, mentre Jean Smart ha ottenuto l’ennesima vittoria per il ruolo di Deborah Vance in Hacks, consolidando la sua reputazione di icona della tv americana. A completare il quadro, Jeff Hiller (Somebody Somewhere) ha vinto come miglior attore non protagonista, Hannah Einbinder (Hacks) come miglior attrice non protagonista, Bryan Cranston ha sorpreso con un cameo vincente in The Studio (Guest Actor) e Julianne Nicholson ha brillato come Guest Actress in Hacks.
Drama: il trionfo di The Pitt e di Severance
Sul versante drammatico, il titolo di miglior serie è stato conquistato da The Pitt, nuovo medical drama ideato da R. Scott Gemmill e ambientato in un pronto soccorso di Pittsburgh, con episodi che si svolgono interamente in un turno di 15 ore. La serie ha convinto per il suo realismo e per la forza del cast guidato da Noah Wyle, premiato come miglior attore protagonista per l’intensità con cui ha dato vita al dottor Michael Robinavitch.
Accanto a lui, Katherine LaNasa ha ricevuto il premio come miglior attrice non protagonista, mentre Shawn Hatosy si è imposto come Guest Actor. Dall’altra parte, Severance (Scissione) di Apple TV+ ha portato grandi soddisfazioni ai suoi interpreti: Britt Lower ha vinto come miglior attrice protagonista, Tramell Tillman come miglior attore non protagonista e Merritt Wever come Guest Actress.
Miniserie: Adolescence segna un nuovo standard
La palma di miglior miniserie è andata a Adolescence, dramma britannico targato Netflix firmato da Jack Thorne e Stephen Graham, diretto da Philip Barantini. Con episodi girati in un unico piano sequenza, la serie affronta temi scottanti come bullismo, cyberbullismo e l’influenza della manosfera, offrendo un racconto coraggioso e coinvolgente.
Nel cast spiccano performance che hanno fatto la storia degli Emmy: Stephen Graham ha vinto come miglior attore protagonista, Cristin Milioti (The Penguin) come miglior attrice protagonista, mentre il giovanissimo Owen Cooper è diventato il più giovane vincitore maschile di sempre della Television Academy con il premio come miglior attore non protagonista. A completare il successo, Erin Doherty ha ottenuto il riconoscimento come miglior attrice non protagonista.
Talk, reality e animazione: premi speciali
La categoria Talk Show ha visto il trionfo finale di The Late Show With Stephen Colbert, premiato poche settimane dopo la cancellazione da parte della CBS. Un riconoscimento accolto dal pubblico con una standing ovation, durante il quale Colbert ha ringraziato la sua squadra e ha lanciato un messaggio politico e personale destinato a rimanere tra i momenti più memorabili della serata.
Per il miglior reality competitivo, il premio è andato a The Traitors US, versione americana del format olandese De Verraders, condotta da Alan Cumming e ambientata nell’Ardross Castle in Scozia. Infine, il miglior programma d’animazione è stato Arcane di Netflix, già considerato uno dei migliori adattamenti videoludici mai realizzati, ambientato nell’universo di League of Legends.


