Venezia, 29 agosto 2025 – Tra le atmosfere rarefatte della 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, l’attrice Emma Stone si presenta come un’ospite quasi aliena, immersa in una riflessione profonda sulla società contemporanea e il rapporto con la tecnologia. Protagonista del film Bugonia, il nuovo lavoro del regista greco Yorgos Lanthimos, Stone si racconta in un’intervista esclusiva all’inviata di Repubblica Chiara Ugolini, svelando un punto di vista personale e anticonvenzionale sul mondo digitale e la sua influenza sulle libertà individuali.
Emma Stone e la fuga dalla connessione costante
Emma Stone, due volte vincitrice del Premio Oscar e già insignita della Coppa Volpi al Lido di Venezia, si presenta in laguna con un film che segna la sua quarta collaborazione con Lanthimos, regista noto per il suo cinema visionario e spesso disturbante. Nel suo intervento, l’attrice americana rivela un sentimento di estraneità rispetto alla società iperconnessa: “Negli anni ’90 mio padre comprò il primo cellulare, racconta, quell’oggetto doveva migliorare le nostre vite, eppure da allora siamo diventati più soli“. Questa riflessione, semplice ma potente, pone sotto la lente di ingrandimento la contraddizione tra il progresso tecnologico e la perdita delle libertà personali.
Stone sottolinea come la connessione costante sia diventata una prigione invisibile, che limita la spontaneità e l’autenticità delle relazioni umane. In un’epoca dominata da smartphone, social network e notifiche incessanti, l’attrice confessa di aver scelto un percorso di disconnessione, quasi una fuga necessaria per ritrovare sé stessa e la propria libertà creativa. La sua presenza al Lido, dunque, è anche la testimonianza di un equilibrio faticoso tra la modernità e la ricerca di un’esistenza meno condizionata dalla tecnologia.
Bugonia: l’incontro tra Emma Stone e Yorgos Lanthimos
Bugonia, il film presentato in concorso a Venezia, è l’ultima fatica di Yorgos Lanthimos, regista greco di culto che ha conquistato fama internazionale con opere come Dogtooth, The Lobster, La favorita e Povere creature!, quest’ultimo vincitore del Leone d’oro 2023 e altrettanto premiato agli Oscar. Lanthimos è noto per il suo stile fuori dagli schemi, capace di fondere surreale e dramma in trame che esplorano i limiti dell’esperienza umana.
L’inedita collaborazione con Emma Stone in Bugonia prosegue quel sodalizio artistico iniziato con Povere creature! (2023), consolidando la loro intesa creativa. Il film, tratto da un romanzo contemporaneo, affronta temi di alienazione, metamorfosi e crisi identitarie, perfettamente in linea con la poetica lanthimosiana. Stone, interprete di primo piano, si cala in un ruolo che mette in discussione le convenzioni sociali e personali, offrendo una performance che ha già attirato l’attenzione dei critici e del pubblico.
“Credo negli alieni”
Emma Stone scherzando sul suo personaggio e la trama del film, in conferenza stampa, ha fatto la sua rivelazione: “Credo negli alieni”. La frase è in realtà conclusione di un ragionamento più ampio: “Pensare di essere soli nell’universo è narcisistico, così, se lo volete sapere, ve lo dico: credo negli alieni. Anzi: forse io stessa sono aliena“.
Il percorso artistico di Emma Stone e la visione di Lanthimos
Nata a Scottsdale, Arizona, nel 1988, Emma Stone ha costruito una carriera brillante, attraversando diversi generi e ottenendo riconoscimenti di altissimo livello, tra cui due Oscar per La La Land (2016) e Povere creature! (2023). La sua versatilità e la capacità di immergersi in personaggi complessi l’hanno resa una delle attrici più apprezzate del panorama cinematografico internazionale.
Dall’altra parte, Yorgos Lanthimos è una figura che ha rivoluzionato il cinema greco e internazionale grazie alla sua visione unica e al suo modo di narrare storie al confine tra realtà e assurdo. Nato ad Atene nel 1973, Lanthimos ha iniziato la sua carriera dirigendo video musicali e spettacoli teatrali sperimentali, per poi emergere definitivamente con Dogtooth (2009), vincitore del premio Un Certain Regard a Cannes e candidato all’Oscar come miglior film straniero.
La sua filmografia è costellata di successi e premi prestigiosi: da The Lobster (2015), che ha conquistato il Premio della Giuria a Cannes, a La favorita (2018), con dieci nomination agli Oscar, fino al recente Povere creature! (2023), vincitore del Leone d’oro e pluripremiato. Nel 2024 ha presentato Kinds of Kindness, nuovo progetto che riunisce molti attori delle sue opere precedenti, tra cui nuovamente Emma Stone.






