New York, 2 ottobre 2025 – Dopo un ritiro durato quasi otto anni, Daniel Day-Lewis, considerato uno dei più grandi attori della storia del cinema, torna in scena grazie al film Anemone, diretto dal figlio Ronan Day-Lewis, al suo esordio come regista. Il film, presentato in anteprima mondiale alla 63ª edizione del New York Film Festival, segna anche il ritorno sul grande schermo dell’attore britannico-irlandese che, a 68 anni, dimostra di non aver perso la sua intensità e magnetismo davanti alla macchina da presa.
Il ritorno di Daniel Day-Lewis: da un ritiro definitivo a una nuova avventura familiare
Daniel Day-Lewis, insignito di ben tre Premi Oscar per le sue interpretazioni in Il mio piede sinistro (1989), Il petroliere (2007) e Lincoln (2012), aveva annunciato il ritiro dalle scene nel 2017 dopo il film Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson. In quell’occasione, dichiarò di voler “esplorare il mondo in una maniera diversa” e rinunciare alla recitazione, chiudendo così un’epoca di interpretazioni intense e memorabili.
Tuttavia, come ha raccontato in una recente intervista, il desiderio di collaborare con il figlio Ronan e la passione per il mestiere non lo hanno abbandonato. “Mi sono reso ridicolo al pensiero che avrei smesso di lavorare e ancora di più tornando. Ma non potevo negarmi la possibilità di lavorare con Ronan solo per orgoglio”, ha ammesso l’attore. Ha definito il suo precedente ritiro più come una pausa che come un addio definitivo, sottolineando che il lavoro di attore è sempre stato per lui una fonte di nutrimento personale.
Anemone: un dramma psicologico che esplora i legami familiari
Anemone è un progetto intimo e profondo, scritto a quattro mani da Daniel e Ronan Day-Lewis, il quale ha curato anche la regia. Il film racconta la storia di Ray Stoker, interpretato da Daniel Day-Lewis, un eremita solitario che vive in una remota baita. La trama si sviluppa attorno al ritorno del fratello Jem, interpretato da Sean Bean, che cerca di riavvicinare Ray al suo figlio adolescente.
Il titolo stesso, “Anemone”, richiama simbolicamente temi di fragilità, bellezza effimera, speranza e nuovi inizi, incarnando i sentimenti complessi e mutevoli che caratterizzano i rapporti tra padri, figli e fratelli. Ronan ha spiegato che il film nasce dal suo interesse per la fratellanza, un legame che può passare dall’amore alla rabbia in pochi istanti, e dalla riflessione sul silenzio e sulla comunicazione tacita tra familiari.
La pellicola propone una narrazione a tratti frammentaria, arricchita da monologhi improvvisati e da un’estetica visiva molto curata, che mette in risalto la natura selvaggia e poetica del mondo in cui si muovono i protagonisti.
Ronan Day-Lewis: il debutto come regista e una nuova generazione di artisti
Ronan Day-Lewis, figlio maggiore di Daniel e della regista Rebecca Miller, è un giovane artista poliedrico e apprezzato, noto principalmente come pittore prima di cimentarsi dietro la macchina da presa. La sua prima regia cinematografica con Anemone rappresenta un passaggio importante sia personale sia artistico, consolidando un sodalizio creativo con il padre.
Il giovane regista ha dichiarato di essere cresciuto ammirando il lavoro di Daniel Day-Lewis, osservandolo da lontano sul set di film come There Will Be Blood e The Ballad of Jack and Rose. Questo background familiare e artistico lo ha portato a voler raccontare storie che parlino di legami profondi e complessi, con un’attenzione particolare ai silenzi e alle sfumature emotive che caratterizzano le relazioni umane.
La carriera e la vita privata di Daniel Day-Lewis: un attore unico nel panorama mondiale
Nato a Londra nel 1957, figlio del poeta Cecil Day-Lewis e dell’attrice Jill Balcon, Daniel Day-Lewis ha costruito una carriera caratterizzata da un’irriducibile dedizione al metodo attoriale e da una rara ecletticità nei ruoli interpretati. Dopo il debutto giovanile nel 1971, ha consolidato la sua fama con film iconici come Il mio piede sinistro, L’ultimo dei Mohicani, L’età dell’innocenza, Gangs of New York e Lincoln.
Nel corso della sua vita ha vissuto anche periodi di pausa, come quello tra il 1997 e il 2001, quando si ritirò in Italia a Firenze per lavorare come apprendista calzolaio, dedicandosi a una vita più riservata lontana dal clamore dello star system.
Sposato dal 1996 con la regista Rebecca Miller, ha tre figli: Gabriel-Kane, nato dalla precedente relazione con l’attrice Isabelle Adjani, e Ronan Cal e Cashel Blake, avuti con la moglie. La famiglia mantiene un profondo legame con l’arte e il cinema, come dimostra la collaborazione tra Daniel e Ronan in questo nuovo progetto.
Un ritorno atteso e accolto con entusiasmo
La notizia del ritorno di Daniel Day-Lewis sul grande schermo è stata accolta con entusiasmo sia dalla critica sia dal pubblico, che attende con grande curiosità di vedere l’attore in un ruolo nuovo e personale, frutto di una collaborazione famigliare.
Distribuito da Focus Features negli Stati Uniti e da Universal Pictures a livello internazionale, Anemone segna non solo un ritorno sul set per Day-Lewis ma anche un momento di rinnovamento artistico, con un attore che, pur avendo cercato di allontanarsi dalle luci della ribalta, non ha mai perso la sua passione per la recitazione e la narrazione.






