Claudio Cecchetto, figura storica della radiofonia e della discografia italiana, considerato da molti un talent scout eccezionale e forse il migliore di sempre, è tutt’altro che legato al passato. Nonostante abbia “fatto la storia” e condotto Sanremo, Cecchetto è costantemente alla ricerca di novità. Rifiuta di farsi rendere schiavo dal passato, vedendolo invece come un “esempio delle cose che voglio fare in futuro”. Oggi, il celebre scopritore di talenti sta lavorando a una nuova iniziativa: una radio online, una vera e propria “talent radio”, pensata per sfruttare il panorama digitale attuale. La chiave per restare al passo, per Cecchetto, è l’abbraccio incondizionato al progresso, in un’era che, a suo dire, offre più possibilità di esprimersi rispetto al passato.
Claudio Cecchetto e il segreto per scegliere un talento
Alla base della sua abilità di talent scout non ci sarebbe una formula segreta, ma una semplice dote: la noia. Interrogato su cosa occorra per riconoscere il potenziale, Cecchetto rivela: “Io sono uno che si annoia facilmente quindi quando incontro qualcosa o qualcuno che mi interessa comincio a pensare che forse abbia talento”. Questo istinto lo ha guidato nella scoperta di artisti come Jovanotti, che negli anni ’80 (il periodo dei poser) saltava “come un grillo”. Per gli altri era “scalmanato”, ma per Cecchetto era “finalmente qualcosa di nuovo interessante”.

Il suo lavoro di talent scout è nato proprio dalla sua esperienza come DJ. Un tempo il disc jockey era responsabile della serata e doveva scegliere i “dischi migliori da mettere su tutta questa produzione”. Oggi, il mondo dello spettacolo è cambiato grazie ai social, che mettono a disposizione la piattaforma per chiunque voglia proporre contenuti. Cecchetto preferisce l’era moderna, perché la difficoltà non sta più nel “basarti moltissimo sul culo” per avere un’occasione, ma nella possibilità per tutti di esprimersi. Il successo, in questo scenario, arriva se “sei interessante”. Riguardo ad artisti come gli 883, Claudio Cecchetto ha sottolineato il ruolo cruciale di Mauro Repetto, la cui “energia” ha spronato Max Pezzali a portare il provino.
Dalla calcolatrice all’IA: una visione positiva
Una caratteristica che ha sempre contraddistinto Claudio Cecchetto è l’aver sempre “abbracciato il progresso”. Questa propensione lo porta ad accogliere con entusiasmo le nuove tecnologie, inclusa l’Intelligenza Artificiale (AI). Egli paragona l’attuale paura dell’AI alla reazione che ebbe la sua professoressa di matematica all’invenzione della calcolatrice: “mi è venuto in mente quando a scuola… con una faccia da lutto dicendo ‘Hanno inventato la calcolatrice e quindi non farete più i conti'”. Cecchetto, invece, era felice, vedendo la calcolatrice come un modo per abbreviare il percorso. Lo stesso vale per l’AI: “L’intelligenza artificiale ti darà la possibilità di fare più cose più velocemente”. Tuttavia, l’AI rimane “ignorante”: essa farà un prodotto migliore solo quando avrà “indicazioni migliori o più intelligenti o più iconiche o più originali” date dall’uomo.
Questo approccio positivo si estende anche alla gestione della critica: Cecchetto ha l’abitudine di bannare gli hater sui social. Come spiega, non vuole che le persone capiscano che “per avere un dialogo con te deve criticarti”. Il suo motto, che applica anche quando parla delle persone, è concentrarsi sulle cose positive. Anche sui fallimenti, che sono inevitabili, Cecchetto non si innamora mai dei progetti che non funzionano e le sue energie vengono subito reinvestite altrove. “La fortuna è che i fallimenti non li conosce nessuno”, scherza, mantenendo sempre la sua rotta verso l’innovazione.






