Il podcast “Tintoria” ospita l’attore, comico e musicista Carlo Amleto in un episodio che mette in luce la complessità del suo percorso artistico. La conversazione dipinge un artista capace di alternare momenti di profonda malinconia a una comicità vivace e immediata, mostrando come la sua formazione, le passioni e le esperienze personali abbiano contribuito a costruire una carriera originale e poliedrica.
L’inizio del podcast e le dinamiche iniziali
L’episodio si apre con i conduttori Stefano Rapone e Daniele Tinti che scambiano le consuete battute introduttive e presentano gli sponsor, tra cui il birrificio artigianale East Side di Latina. La conversazione si concentra subito su aneddoti divertenti, come la diffusione online di una t-shirt di Rapone raffigurante Bud Spencer, finita persino sui social del calciatore Mesut Özil.
Un tema curioso dell’introduzione riguarda il dominio web danieletinti.eu, perso da Tinti dopo che il gestore del sito è scomparso. Il dominio è stato acquistato da terzi e per un po’ a ospitato una galleria d’arte online che ha sfruttato impropriamente il suo nome (nel momento in cui scriviamo il dominio risulta libero). Questo episodio diventa il pretesto per una promozione creativa dello sponsor Hostinger, presentata sotto forma di preghiera a Carlo Acutis e Benedetto XVI per un “website builder” dotato di intelligenza artificiale.
L’ospite: Carlo Amleto tra vita privata e passioni
Carlo Amleto si presenta subito come un ospite atteso e stimolante, e la conversazione si addentra rapidamente negli aspetti più personali della sua vita e nelle sue abitudini quotidiane. Parlando di salute e benessere, l’artista racconta delle sue difficoltà con il sonno: soffre di insonnia e riesce a dormire al massimo cinque ore e mezza a notte, senza trovare sollievo in rimedi comuni come melatonina o ZzzQuil. Seguendo i consigli del nutrizionista, ha adottato una routine di idratazione molto precisa, bevendo due o tre litri d’acqua al giorno a piccoli sorsi per evitare problemi di ritenzione idrica.
La conversazione mette in luce anche la sua personalità complessa. Pur amando vivere di notte, Amleto è costretto ad adattarsi ai ritmi diurni per mantenere una vita sociale equilibrata. Questa necessità di equilibrio si inserisce in un quadro interiore profondamente malinconico, che contrasta con la sua carriera comica e crea quel dualismo tra ironia esteriore e introspezione interiore che caratterizza gran parte del suo lavoro artistico.
Tra le passioni più recenti dell’artista spicca un’autentica fissazione per Michael Jackson, nata dopo aver visto un’esibizione del cantante agli MTV Awards del 1995. L’influenza di Jackson è diventata tangibile nei suoi spettacoli: Amleto ha iniziato a inserire coreografie ispirate al re del pop nei suoi pezzi comici. La dedizione ai movimenti e la voglia di emulare il mito della musica pop gli hanno però causato un infortunio al ginocchio, dovuto alla pratica dei passi senza un’adeguata preparazione fisica.
Origini e formazione artistica
Il percorso di Carlo Amleto ha radici profonde nella sua infanzia e adolescenza a Caltanissetta, segnate da due esperienze formative decisive. A otto anni, la visione del primo film di Harry Potter lo ispira a diventare attore. Inizia a girare film amatoriali con gli amici, come Harry Potter e il signor Oscuro. A tredici anni, il film Ray, sulla vita di Ray Charles, lo spinge a chiedere al padre di imparare il pianoforte. La musica diventa subito una passione intensa, con uno studio quasi ossessivo che segna la sua crescita artistica.
Composizione musicale e dualismo creativo
Carlo Amleto riceve le prime lezioni dai genitori musicisti dilettanti e poi dal maestro privato Dario Carmina, iniziando a comporre brani originali, testi inclusi. Le prime composizioni mostrano un’intensa malinconia, cantate in un “finto inglese”. Questo contrasto tra tristezza interiore e comicità esteriore sarà una costante nel suo lavoro.
Il produttore Pierre Cortese lo incoraggia a unire ironia e musica, indirizzandolo verso il teatro canzone, genere in cui oggi eccelle.
La formazione di Claudio Amleto
Durante il liceo classico, la sua timidezza si trasforma in esuberanza comica. Diventa il “buffone” della scuola, organizzando flash mob, interrompendo lezioni con la chitarra e raccontando barzellette durante le assemblee.
Successivamente, Amleto tenta diverse accademie: a Roma viene bocciato dopo due anni, mentre a Milano entra alla Paolo Grassi, completando un triennio formativo definito come “bellissimi anni di teatro”.
La nascita dei “Contenuti Zero”
Dopo l’accademia, nasce a Milano il collettivo comico “Contenuti Zero”, fondato da Giuseppe Scoditti e composto da ex-allievi della Paolo Grassi e del Piccolo di Milano. Il gruppo, inizialmente dedicato a cover di comici classici e sketch dei Monty Python, si evolve verso materiale originale principalmente scritto da Andrea Delfino.
I primi spettacoli si tengono al locale Cicco Simonetta sui Navigli, dove vengono notati da Paolo Guerra, produttore storico di Aldo, Giovanni e Giacomo, che decide di produrre i loro spettacoli. Successivamente, il collettivo approda al Teatro Leonardo, ottenendo un grande successo, sebbene un progetto televisivo sulla RAI venga bloccato dalla caduta del governo e dalla pandemia di COVID-19.
Il successo televisivo di Carlo Amleto
Carlo Amleto si fa notare a Zelig con il pezzo del “TG0”, esibendosi in prima serata su Canale 5 e vivendo un’ansia intensa durante la performance al Teatro degli Arcimboldi. I Contenuti Zero partecipano anche a Bar Stella su Rai 2 per tre stagioni, con esibizioni sia corali sia individuali.
Altri programmi importanti includono LOL Talent, Stasera tutto è possibile e Radio 2 Social Club, dove Amleto si distingue per l’improvvisazione musicale.
Carlo Amleto tra aneddoti e passioni personali
Tra le passioni e gli interessi che emergono nella conversazione, Carlo Amleto racconta del suo rapporto con Michael Jackson. Pur riconoscendo alcuni comportamenti controversi del cantante, difende la sua arte e sottolinea come, a suo avviso, sia stato vittima di una campagna mediatica ingiusta.
La creatività dell’artista emerge anche nella discussione sul rapporto con la marijuana: Amleto confessa di non riuscire a creare sotto l’effetto della sostanza, perché necessita di totale lucidità per lavorare. Racconta però un episodio curioso e ispirante: un’amica di sua sorella, durante un viaggio ad Amsterdam, consuma per la prima volta biscotti alla marijuana e, sorprendentemente, scopre un talento musicale inaspettato che la porta a lasciare gli studi di medicina per dedicarsi alla musica.
I viaggi solitari occupano un ruolo importante nella sua vita e nella sua formazione artistica. Amleto narra esperienze significative a Amsterdam, Berlino e Barcellona, in cui momenti di riflessione e ascolto musicale – come un intenso ascolto di Norah Jones ad Amsterdam – gli hanno permesso di confrontarsi con il proprio rapporto con l’universo femminile e con la propria interiorità.
Non mancano momenti più leggeri e bizzarri, come il racconto legato alla rubrica “Cagare in Discoteca”. Amleto condivide episodi imbarazzanti della sua infanzia, tra cui un ricordo traumatico vissuto all’età di dieci anni, che ancora oggi si ripresenta nei suoi sogni.
Infine, tra le sue passioni per l’intrattenimento, emerge l’affetto per il mondo dei cartoni animati: il suo personaggio preferito è Goku, protagonista di Dragon Ball, sebbene ammetta di provare anche una certa fascinazione per Cell, celebre antagonista della serie.





