Parigi, 20 dicembre 2025 – Dopo un lungo percorso di cinque anni, Carla Bruni, nota cantautrice, ex modella e ex Première dame di Francia, ha annunciato sui social network di aver concluso la terapia contro il tumore al seno diagnosticatole alla fine del 2019. In un messaggio commovente, Bruni ha voluto sottolineare l’importanza della prevenzione e ha espresso profonda gratitudine per il lavoro svolto dal team medico che l’ha assistita durante tutto il percorso di cura.
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Carla Bruni e la sua battaglia contro il tumore al seno
Diagnostica come una delle neoplasie più frequenti e temute tra le donne, il tumore mammario rappresenta circa il 30% di tutti i tumori femminili in Italia, con oltre 53.000 nuove diagnosi solo nel 2024, secondo il rapporto AIRTUM-AIOM. Carla Bruni, divenuta simbolo di forza e resilienza, ha condiviso la sua esperienza per sensibilizzare sull’importanza della diagnosi precoce e della prevenzione, elementi fondamentali per aumentare le probabilità di guarigione.
Il tumore al seno si manifesta spesso senza dolore nelle fasi iniziali, ma la presenza di noduli palpabili o alterazioni della pelle e del capezzolo rappresentano segnali d’allarme che non devono essere sottovalutati. L’adesione ai programmi di screening mammografico, raccomandati soprattutto tra i 50 e i 69 anni, e l’autopalpazione periodica sono strumenti essenziali per una diagnosi tempestiva.
L’impegno sociale di Carla Bruni dopo la malattia
Oltre alla sua carriera musicale e artistica, Carla Bruni ha da sempre mostrato un impegno profondo nel sociale. Nel 2009 ha fondato la Fondation Carla Bruni-Sarkozy, dedicata a promuovere l’accesso alla cultura e alla conoscenza per i gruppi più svantaggiati. La sua recente rivelazione sulla fine del trattamento per il tumore al seno rafforza ulteriormente il suo ruolo di testimonial per la prevenzione oncologica e per il sostegno alle donne che affrontano questa difficile patologia.
Nel corso della sua vita, Bruni ha saputo coniugare il ruolo di moglie dell’ex presidente francese Nicolas Sarkozy, madre, artista e ora anche esempio di coraggio nell’affrontare una malattia che, pur essendo tra le più diagnosticate, conserva ancora un forte impatto emotivo e sociale.
La sua testimonianza arriva in un momento in cui la ricerca oncologica continua a compiere passi avanti, grazie a nuovi trattamenti mirati e a una maggiore consapevolezza sui fattori di rischio modificabili, come l’alimentazione, l’attività fisica e il monitoraggio regolare attraverso visite mediche specialistiche.






