Roma, 19 ottobre 2025 – In occasione della Festa del Cinema di Roma, Dario Brunori, noto con lo pseudonimo artistico Brunori Sas, ha presentato in anteprima il docufilm “Il tempo delle noci”, diretto da Giacomo Triglia. Il film accompagna il cantautore calabrese nel processo creativo che ha portato alla realizzazione del suo ultimo disco, registrato in una cascina immersa nella campagna, e riflette sul suo profondo legame con la terra d’origine.
Un modo di fare musica “più lento e umano”

Brunori Sas ha espresso una visione critica nei confronti del mercato musicale contemporaneo, definendolo “troppo veloce” e auspicando un approccio alternativo: “Rispetto la produzione musicale, ci sono strade più lente, più faticose forse, ma più umane”. L’artista calabrese si definisce “un vitigno autoctono che fermenta solo in alcuni luoghi, non in città”, sottolineando come la musica che nasce dalla sua terra abbia un’identità specifica e radicata. A questo proposito, ha aggiunto che “stare in Calabria non è per forza una zavorra, che vivere in un piccolo paese o avere una famiglia non lo è. Anzi, può essere una forma di forza e di autenticità”.
Il docufilm mette in luce anche la collaborazione con il produttore Riccardo, simbolo di un lavoro creativo che si basa sulla pazienza e sull’intimità. Brunori ha spiegato che “per fare canzoni non basta sedersi a un tavolino e dire: parliamo d’amore. Bisogna conoscersi, parlarsi, spogliarsi. Solo così nasce qualcosa di vero. E senza quell’opera, per noi, la macchina produttiva non ha senso”.
Un artista radicato e poliedrico
Dario Brunori, nato a Cosenza nel 1977, è uno dei cantautori più apprezzati della musica d’autore italiana contemporanea. Con una carriera iniziata nel 2003, Brunori Sas ha pubblicato dieci album tra studio e colonne sonore, ottenendo riconoscimenti quali due Targhe Tenco e un Nastro d’argento alla migliore colonna sonora per due film del trio Aldo, Giovanni e Giacomo. Oltre alla produzione discografica, Brunori ha lavorato come produttore artistico per artisti come Maria Antonietta e Dimartino e ha collaborato con nomi di spicco come Francesco Guccini ed Elisa.
Il legame con la terra calabrese è sempre stato centrale nella sua musica e nella sua identità artistica, come dimostrano le scelte di registrazione e le tematiche affrontate nei suoi lavori. Brunori ha anche sperimentato altre forme di espressione, recitando in film e conducendo programmi televisivi, dimostrando una versatilità che lo rende una figura di riferimento nel panorama culturale italiano.
Con “Il tempo delle noci”, il cantautore non solo racconta il suo ultimo disco ma offre anche una riflessione profonda sul valore del tempo, della lentezza e dell’autenticità, opponendosi alla frenesia del mercato musicale contemporaneo e proponendo un modello artistico radicato nelle proprie origini e nella propria umanità.
Fonte: Marco Vesperini - Festa Cinema Roma, Brunori: "Mercato della musica troppo veloce, un'altra via esiste"






