Brigitte Bardot, “BB” per il mondo intero, si è spenta a 91 anni lasciando un vuoto che va ben oltre la settima arte. Non è stata solo il volto più celebre del cinema francese, ma l’emblema di un’epoca fatta di audacia, rottura e sperimentazione. Bardot ha incarnato una nuova idea di donna: libera, sensuale, inafferrabile, capace di rifiutare ogni immagine rassicurante o stereotipata. Sex symbol e attrice impegnata, musa e interprete di ruoli complessi, si ritirò dalle scene quando il cinema le apparve svuotato di quella carica vitale che lei stessa aveva contribuito a creare, scegliendo l’attivismo come nuova missione.
I migliori film di Brigitte Bardot
I film, in ogni caso, sono la più grande eredità che BB ci ha lasciato. Quella che segue è una selezione di cinque film fondamentali, titoli che hanno trasformato una parigina doc nel paradigma della donna moderna, rendendola una figura eccentrica, coerente e, oggi più che mai, immortale.
Piace a troppi (1956): il primo successo di Brigitte Bardot
Il film che fece esplodere il mito Bardot. Diretto da Roger Vadim, Piace a troppi segnò l’ingresso definitivo dell’attrice nell’Olimpo delle star internazionali, conquistando pubblico e critica e scandalizzando la società perbenista della fine degli anni Cinquanta. Sensualità, nudità e irriverenza erano elementi fino ad allora inediti sul grande schermo. Bardot interpreta Juliette Hardy, un’orfana che arriva in un villaggio di pescatori sconvolgendo l’equilibrio maschile e sociale del luogo. Ancora oggi il film colpisce per la sua modernità nel raccontare l’oggettificazione femminile e, al tempo stesso, nel ribaltarla, restituendo dignità, desideri e sentimenti a una donna costretta a confrontarsi con un mondo ipocrita e classista. Una prova attoriale che ha fatto scuola.
Babette va alla guerra (1959)
In una Francia occupata dai nazisti, Babette fugge a Londra e diventa un’agente segreta al servizio della Francia Libera. Diretto da Christian-Jaque, il film mescola spionaggio, commedia romantica e satira con leggerezza ed efficacia. Senza Bardot sarebbe probabilmente rimasto un titolo minore; con lei diventa un successo travolgente. La chimica con Jacques Charrier, suo partner sullo schermo e nella vita, regala momenti di grande ironia ed eros. Babette va alla guerra dimostra la straordinaria versatilità dell’attrice, capace di dominare anche la commedia popolare lasciando un segno duraturo nell’immaginario collettivo.
Il disprezzo (1963)
Con Jean-Luc Godard, Bardot entra nella dimensione più alta e complessa del cinema d’autore. Tratto da Alberto Moravia, Il disprezzo racconta la crisi di una coppia attraverso lo sguardo lucido e spietato della Nouvelle Vague. Camille, il personaggio interpretato da Bardot, è sensuale ma anche profondamente reale, attraversata da silenzi, incomprensioni e rivendicazioni. Il film riflette sulla crisi della borghesia, sull’identità del cinema e sul rapporto tra arte e vita. Per Bardot è uno dei vertici assoluti della carriera: qui anticipa il tema della crisi della mascolinità e la necessità, per il mondo femminile, di uscire dal ruolo di musa o oggetto del desiderio.
La verità (1960)
Diretto da Henri-Georges Clouzot, La verità è il film che consacra definitivamente Bardot come grande attrice drammatica. Ispirato a un fatto di cronaca, racconta il processo a Dominique Marceau, accusata dell’omicidio dell’ex compagno. Legal drama teso e appassionato, candidato all’Oscar come Miglior film straniero, è un durissimo atto d’accusa contro il moralismo e il sessismo dell’epoca. Bardot offre un’interpretazione struggente, demolendo il cliché della femme fatale e mostrando una donna schiacciata più dal giudizio sociale che dalla giustizia. Una prova intensa, ancora oggi di bruciante attualità.
La ragazza del peccato (1958)
Tratto da Simenon, il film di Claude Autant-Lara è uno dei grandi classici del cinema francese degli anni Cinquanta. Il confronto tra Jean Gabin e una giovanissima Bardot crea una tensione magnetica e indimenticabile. La storia dell’avvocato maturo e della giovane imputata che diventa sua amante è un affresco dolente su una società paternalistica, bigotta e profondamente maschilista. Bardot tiene testa a Gabin con una performance intensa, sensuale e disperata, regalando al pubblico una delle immagini più iconiche e controverse della sua carriera.
I capolavori di Brigitte Bardot: un’eredità senza tempo
Brigitte Bardot non è stata solo un’attrice, ma una rivoluzione culturale. I suoi film continuano a parlarci di libertà, desiderio e ribellione, rendendola una figura irripetibile nella storia del cinema. Con la sua scomparsa si chiude un capitolo fondamentale del Novecento, ma il mito di “BB” resta, intatto e luminoso, oltre il tempo.






