Milano, 9 ottobre 2025 – Alessandro Borghi, ospite del podcast Supernova di Alessandro Cattelan si è raccontato in una conversazione intima che spazia dal cinema alle dinamiche sociali contemporanee. L’attore è tornato per promuovere la sua ultima fatica cinematografica, Testa o Croce, descritto come un progetto “bello” e “inaspettato“, caratterizzato da una natura, uno stile e tecniche diverse rispetto a quanto si vede in giro.
Borghi ha rivelato che l’approccio produttivo del film gli ha ricordato i suoi primi tempi, improntati sul “fare le cose alla all’arrembaggio”. Affrontando il tema dell’esposizione pubblica e della pressione esterna, Alessandro Borghi ha offerto una riflessione tagliente sulla responsabilità individuale, sottolineando l’importanza di agire mosso da una “propria necessità” per salvarsi da qualunque giudizio.
Testa o Croce, il nuovo film con Alessandro Borghi
Testa o Croce, attualmente nelle sale, è un film ispirato a una storia vera che vede il buttero Santino (interpretato da Alessandro Borghi) sfidare Buffalo Bill, venuto in Italia per esibizioni quasi circensi. L’attore ha rivelato che le riprese si sono svolte a Sabaudia, in Italia, sfruttando la cultura buttera ancora viva nelle campagne. Nonostante le atmosfere richiamino i Western e ci siano momenti che ricordano Quentin Tarantino (“smattate alla Tarantino”), con uno “splatter romantico quasi… metafisico”, il cuore del film risiede nei suoi temi estremamente contemporanei.

La pellicola esplora il concetto di identità, suggerendo che chi prova a diventare qualcos’altro fa “una fine di mer*a”. Borghi ha enfatizzato che il film decostruisce l’archetipo del “macho“, ponendosi a favore della figura femminile e della sua liberazione. Per la promozione, il team, non avendo grandi mezzi per ricominciare la campagna stampa dopo Cannes, ha deciso di inventare clip e cantare canzoni, restituendo così “l’animo popolare del film”.
L’ego, i social e la paura del giudizio altrui
La conversazione si è allargata alle problematiche della contemporaneità, in particolare il comportamento sui social media. Alessandro Borghi ha espresso il suo disaccordo con la tendenza umana a esprimere ogni pensiero senza filtro, imputando questo fenomeno a un problema di percezione dell’ego. Secondo l’attore, le persone dovrebbero “rendersi conto tutti di quanto poco contiamo”.
Riguardo all’attivismo, Borghi ha parlato della sua recente necessità di esporsi sulla questione di Gaza, chiarendo che è stata una scelta personale non dettata dalla pressione. Egli ha aggiunto che se si agisce in base a ciò che gli altri vorrebbero vedere, si finisce per “morire” o farsi “esplodere la testa” per il sovraccarico. Anche Cattelan ha ammesso di essere sceso in piazza per sostenere il popolo palestinese e di aver fatto delle donazioni a favore della popolazione civile di Gaza. Tuttavia, il conduttore ha dichiarato di non aver pubblicato alcun contenuto sui social a riguardo perché “non sopporto le persone che li popolano”.
Infine, l’attore, nonostante il successo e i rapporti con grandi nomi, si è definito timido, vedendo la timidezza come la “paura del giudizio degli altri”. Questa sensazione lo porta a evitare interazioni non essenziali con figure come Leonardo DiCaprio o Francis Ford Coppola (che ha visto il suo film) per non rischiare di sentirsi giudicato o di rovinare l’esperienza. La sua conclusione è che l’unica via di salvezza è essere onesti con sé stessi: “se una cosa la fai perché è mossa da una necessità tua te salvi sempre”.






