Alessandro Della Giusta, uno degli YouTuber italiani più seguiti e popolari, ha raccontato i retroscena del suo lavoro di video inchiesta durante un’intervista rilasciata al podcast “Supernova”. Il creator, noto per i suoi documentari che spaziano da ambienti estremi a fenomeni sociali, si definisce un’evoluzione tra i servizi de Le Iene e Il Testimone di PIF. I video di Ale Della Giusta portano gli spettatori in giro per il mondo, offrendo esperienze raccontate in modo “molto dritto, molto diretto”. Nonostante una bio che recita “non ho paura di niente”, Ale Della Giusta ammette l’assoluta falsità di tale affermazione, rivelando che il suo motore principale è la curiosità. La stessa che lo ha spinto fino a un viaggio in Messico per provareil Bufo alvarius, noto anche come “veleno di rospo psicoattivo.”

Il prezzo della verità: gestire i rischi e le minacce
Il lavoro di documentarista di Ale Della Giusta lo espone regolarmente a situazioni pericolose e a complesse sfide etiche. Interrogato sul suo approccio al rischio, il creator spiega di non essere affatto immune alla paura, ma che “mi piace molto andare contro le cose che mi fanno paura”. Egli sottolinea che il pericolo in cui si caccia è “abbastanza consapevole” e che sa “gestire bene leggere la situazione e capire fin dove può spingersi”.
Tuttavia, il racconto della verità ha spesso un costo elevato. Ale Della Giusta ha rivelato di aver ricevuto “minacce di morte da Colombia” dopo aver pubblicato un video girato a Medellín. L’inchiesta riguardava persone legate a Pablo Escobar, incluso il figlio di “La Kika”, uno dei sicari del narcotrafficante. Dopo l’uscita del video, alcuni soggetti ripresi si sono sentiti minacciati per avergli permesso di entrare in certi contesti, e di conseguenza, hanno minacciato lui. Nonostante la gravità, Della Giusta tende a non pensarci troppo e a mantenere la sua posizione, specialmente quando è stato corretto negli accordi presi: “Se io sono stato corretto, non mi pongo problemi”.
Curiosità, caso e l’impatto inaspettato
La carriera di Ale Della Giusta è stata spesso segnata da svolte inaspettate e da una grande dose di fortuna, un elemento che lui stesso riconosce: “se c’è una cosa in cui sono stato molto fortunato nella mia carriera di creator è il fatto che veramente mi sono capitate infinite cose casuali assurde”. La sua curiosità, sviluppatasi nel tempo dopo aver abbandonato il sogno di andare nella NBA, lo spinge a esplorare qualsiasi cosa lo incuriosisca.
Il suo lavoro, pur affrontando spesso situazioni estreme, ha avuto anche un impatto umano sorprendente. A Sanremo, ad esempio, ha girato il backstage di Fedez, il quale “è arrivato che non voleva farlo”. Della Giusta ha compreso che il contenuto di valore risiedeva nell’essere presente “nei momenti dove lui stava male”. Ancora più toccanti sono state le storie di persone ritrovate grazie ai suoi contenuti. Una ragazza cilena, scomparsa da un anno, ha rivisto suo padre “online sul mio canale YouTube”. Un’altra giovane, sparita per tre anni in Italia e cercata anche da Chi l’ha visto, è stata individuata quando qualcuno ha reagito a un suo video, permettendo il ricongiungimento con la famiglia. Queste vicende dimostrano come le sue indagini trascendano il mero intrattenimento e offrano una prospettiva unica sulla “stranezza che è più vicina a te di quanto uno possa pensare”.






