È morto a 80 anni James Senese, sassofonista, cantante e figura simbolo della musica napoletana. Fondatore degli Showmen e dei Napoli Centrale, e storico collaboratore di Pino Daniele, l’artista si è spento a causa di un’infezione polmonare nella notte tra il 24 e il 25 settembre, dopo settimane di ricovero in terapia intensiva all’ospedale Cardarelli di Napoli. Le sue condizioni, aggravate da problemi renali che da anni lo costringevano alla dialisi, erano state definite da subito critiche. A dare la notizia della scomparsa è stato l’amico e collega Enzo Avitabile.
Le origini e l’infanzia difficile di James Senese
James Senese, nato nel 1945 a Napoli da madre italiana e padre statunitense – un soldato afroamericano arrivato in città dopo lo sbarco di Salerno – è stato uno dei primi artisti a portare nel panorama italiano una sonorità capace di fondere jazz, funk, rock e musica popolare napoletana. Cresciuto nel quartiere di Miano, Senese conobbe fin da bambino la durezza della vita di periferia, esperienza che avrebbe poi ispirato molti dei testi dei Napoli Centrale. Prima di dedicarsi interamente alla musica, lavorò come benzinaio, muratore e portantino, fino a quando la passione per il sax non cambiò per sempre il suo destino.
L’incontro con il jazz e gli Showmen
L’illuminazione artistica arrivò ascoltando John Coltrane: “La prima volta che lo sentii avevo dodici anni, lo buttai via perché non capivo niente, poi mi sono risvegliato e mi sono detto: ‘Ma cosa ho fatto?’”, raccontò in un’intervista. Poco dopo nacquero gli Showmen, la band R&B che fondò con Mario Musella, “il nero a metà” a cui Pino Daniele avrebbe poi dedicato un album. Con gli Showmen, Senese conquistò il pubblico grazie a brani come Mi sei entrata nel cuore e Tu sei bella come sei, arrivando fino al Festival di Sanremo del 1969 insieme a Mal.
La rivoluzione dei Napoli Centrale
Dopo lo scioglimento degli Showmen, Senese fondò nel 1975 i Napoli Centrale insieme al batterista Franco Del Prete, con il sostegno di Eduardo De Filippo. Il gruppo segnò una svolta nella musica italiana: un suono esplosivo, testi sociali e un linguaggio nuovo, che univa la denuncia delle condizioni popolari alla modernità delle sonorità funk e jazz. Canzoni come Campagna, Napule t’è scetà, Simme iute e simme venute e soprattutto ’Ngazzate nire divennero veri e propri inni della Napoli operaia e meticcia, simboli di una generazione che voleva raccontarsi con voce propria.
Il legame con Pino Daniele e l’eredità musicale
Fu proprio James Senese a dare a Pino Daniele la sua prima grande occasione musicale, invitandolo a suonare con i Napoli Centrale. Poiché al gruppo serviva un bassista, fu lo stesso Senese a comprargli lo strumento: “Non aveva i soldi per comprarlo, glielo comprai io”, ricordò. L’amicizia e la collaborazione tra i due durarono per decenni, culminando nella formazione della storica band di Nero a metà e Terra mia, insieme a Tullio De Piscopo, Rino Zurzolo, Joe Amoruso ed Ernesto Vitolo.
James Senese, un simbolo della Napoli autentica
Oltre alla musica, Senese è stato anche attore nel film No grazie, il caffè mi rende nervoso con Massimo Troisi e Lello Arena, interpretando se stesso. Figura carismatica e sincera, era considerato una delle anime più autentiche di Napoli. Con la sua voce roca e il suo sax potente, ha raccontato la città come pochi altri, mescolando spiritualità, denuncia sociale e amore per le proprie radici.
James Senese lascia un’eredità immensa: la sua musica, capace di unire mondi e culture, resta una delle espressioni più alte e originali del Neapolitan Sound, destinata a continuare a vibrare nel cuore di Napoli e di chi ama la sua voce senza tempo.






