Segrate, 3 settembre 2025 – È morto ieri, 2 settembre, all’età di 94 anni Emilio Fede, storico giornalista e volto simbolo dell’informazione televisiva italiana. L’annuncio ufficiale è stato dato dalla figlia minore, Sveva, che ha voluto condividere con i media un ricordo intimo e commosso del padre. Emilio Fede si è spento presso la Residenza San Felice di Segrate, nel Milanese, lasciando un’eredità professionale e umana indelebile nel panorama giornalistico nazionale.
L’ultimo saluto di Sveva: “Se n’è andato sereno, da guerriero”

Sveva Fede ha raccontato come il padre abbia affrontato le ultime ore della sua vita con la stessa determinazione e coraggio che lo avevano contraddistinto per tutta la sua carriera. “Le sue ultime ore sono state come tutta la sua vita, una guerra fino all’ultimo momento con un coraggio infinito. Persino i medici erano strabiliati di quanto ha lottato”, ha detto la figlia. Nonostante la sua volontà di non andarsene, Emilio Fede era sereno, confortato dalla possibilità di riunirsi con la moglie, Diana De Feo, scomparsa nel 2021. Sveva ha aggiunto: “Era un uomo di fede, non credo se ne sia andato con qualche rammarico”. L’eredità morale lasciata dal giornalista si riassume in un messaggio di forza: “non abbandonare mai, combattere sempre e camminare a testa alta”.
I funerali sono previsti per giovedì presso la parrocchia Dio Padre a Milano 2, Segrate, dove amici, colleghi e ammiratori potranno rendere omaggio a una delle figure più controverse e influenti del giornalismo italiano.
Emilio Fede: una carriera tra innovazione e controversie
Nato a Barcellona Pozzo di Gotto nel 1931, Emilio Fede ha iniziato la sua carriera giornalistica giovanissimo, approdando alla Rai nel 1961. Dopo otto anni come inviato speciale in Africa, ha diretto il Tg1 dal 1981 al 1983, durante il quale ha condotto la celebre diretta di 18 ore sul dramma del piccolo Alfredino Rampi a Vermicino, evento che ha segnato l’inizio della cosiddetta “tv del dolore”.
Nel 1989 è passato a Fininvest, diventando il volto e direttore del Tg4 dal 1992 al 2012. Fede ha rivoluzionato il linguaggio del telegiornale in Italia, portando un giornalismo spesso schierato e spettacolarizzato, interprete di un’informazione che ha unito cronaca e intrattenimento. Celebre è rimasta la sua devozione a Silvio Berlusconi, di cui è stato il massimo cantore, rendendo il Tg4 un telegiornale inconfondibile per il suo stile partigiano e teatrale.
La carriera di Fede è stata anche segnata da scandali giudiziari, tra cui la condanna per favoreggiamento della prostituzione nell’ambito dell’inchiesta Ruby, che hanno portato al suo allontanamento da Mediaset nel 2012 e a una fase di declino personale e professionale.
Emilio Fede, tuttavia, è rimasto una figura centrale nel racconto dell’evoluzione dei media italiani, capace di lasciare un’impronta indelebile nella storia della televisione nazionale.
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