Milano, 9 settembre 2025 – Per la prima volta a Milano viene dedicata una mostra a Peter Gabriel, noto musicista britannico e figura centrale del rock progressivo, presentato non solo come musicista ma anche come artista visivo e concettuale. L’esposizione, intitolata “Peter Gabriel. Frammentazione dell’identità”, rappresenta l’ultima tappa del progetto espositivo Echoes. Origini e rimandi dell’arte rock britannica, curato dal professor Francesco Spampinato.
Una mostra inedita dedicata a Peter Gabriel

L’evento, ospitato nel Padiglione d’Arte della Fondazione Rovati in Corso Venezia, è stato inaugurato il 17 aprile e sarà visitabile dal 3 settembre al 26 ottobre 2025. Dopo rassegne dedicate a leggende come i Beatles e i Pink Floyd, questa mostra si concentra su Peter Gabriel, che è stato il cantante e frontman dei Genesis ma anche un innovatore nel campo della comunicazione visiva legata alla musica rock.
Lucio Rovati, rappresentante della Fondazione che ospita la mostra, ha sottolineato come Gabriel abbia saputo traghettare il rock progressivo verso nuove forme espressive fino ai giorni nostri, con l’uscita di un nuovo album atteso nel 2025. “Ha portato una teatralità unica nella musica rock, fin dai tempi delle maschere utilizzate nei Genesis per raccontare i personaggi delle sue canzoni”, ha dichiarato Rovati.
L’esposizione si sviluppa in tre cicli tematici e mette in dialogo fotografie storiche, lettere manoscritte dall’artista e copertine dei suoi album solisti con opere di artisti del Novecento e esempi di comunicazione visiva sperimentale degli anni ’70 e ’80. Tra i pezzi esposti spiccano la fotografia di Marcel Duchamp scattata da Man Ray nel 1921 e le lettere di Gabriel indirizzate a Storm Thorgerson, celebre graphic designer di copertine musicali.
Il curatore: Peter Gabriel tra arte visiva e identità frammentata
Il professor Francesco Spampinato, storico dell’arte contemporanea e curatore della mostra, ha evidenziato come questo progetto rappresenti il primo tentativo di presentare Gabriel non solo come musicista, ma anche come artefice di un immaginario visivo e concettuale. “Il sottotitolo ‘Frammentazione dell’identità’ riflette la continua ricerca del proprio sé in una società dominata da omologazione, media e tecnologia”, spiega Spampinato. “Gabriel racconta questa tensione attraverso la sua carriera, in cui l’uso delle maschere diventa metafora della difficoltà di ritrovare la propria autenticità”.
Tra i temi affrontati vi è quindi la complessità dell’identità personale in un mondo moderno, un concetto che Gabriel ha declinato nelle sue opere musicali e visive e che viene ora valorizzato attraverso un percorso espositivo che coinvolge diverse forme artistiche.
La mostra si inserisce in un più ampio progetto culturale promosso dalla Fondazione Rovati e dall’Università di Bologna, con l’obiettivo di analizzare l’interazione tra arte contemporanea, media e tecnologia, come evidenziato anche dagli studi del professor Spampinato.
Con questa iniziativa, Milano si conferma un punto di riferimento per la valorizzazione della cultura musicale e visiva internazionale, offrendo al pubblico un’occasione unica per scoprire la multiforme figura artistica di Peter Gabriel, un vero visionario del rock progressivo.
Fonte: Nicoletta Totaro - Milano, la prima mostra dedicata a Peter Gabriel: "Un visionario del rock progressivo"



